Vallo di Diano: inchiesta “Chernobyl”, udienza slitta al 2014.

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Rinviata al prossimo 30 gennaio 2014, l’ udienza preliminare del processo “Chernobyl”, in programma ieri al Tribunale di Salerno. L’inchiesta  vede coinvolte ben 39 persone per associazione a delinquere finalizzata alla commissione di delitti ambientali inerenti il traffico di rifiuti speciali, il danneggiamento aggravato, la gestione illecita di rifiuti inquinanti dispersi nell’ambiente, il disastro ambientale, falso e truffa aggravata ai danni di enti pubblici. L’inchiesta, che è stata condotta negli anni che vanno dal 2006 al 2009, dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, ha portato alla luce , tra le altre cose, sversamenti di rifiuti tossici che sarebbero stati effettuati in alcuni terreni agricoli dei comuni di Sant’Arsenio, in località Sanizzi, a  Teggiano  in località Buco Vecchio,  a San Pietro al Tanagro in località Tempa Cardone e a  San Rufo in località Via Larga. Dell’inchiesta ne abbiamo parlato con Roberto De Luca, Presidente Codacons Vallo di Diano, presente anch’egli a Salerno per la tanto attesa udienza, che non si è svolta per un difetto di notifica. Una motivazione che ha lasciato quindi senza parole coloro che si aspettavano decisioni e provvedimenti importanti per una questione che vede coinvolto mezzo Vallo di Diano. Intanto, nei giorni scorsi è nato il movimento “dianoinpiena”, un coordinamento di tutti i comitati locali che si occupano di temi ambientali. La vicenda Chernobyl sarà una delle argomentazioni che necessariamente dovrà affrontare anche questa nuova organizzazione.

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