ASL Salerno: i buoni propositi di Squillante per il 2014, tra ridimensionamenti e potenziamenti.

La sanità in provincia di Salerno si prepara ad un 2014 da gestire con estrema attenzione, risparmiando ma pur sempre investendo nella specializzazione ed innovazione. Queste le linee guida del direttore generale dell’ASL Antonio Squillante, che si prepara ad illustrare il prossimo 3 gennaio il tanto atteso piano aziendale. Proprio Squillante ha smentito ogni voce di possibile chiusura dei quattro reparti dell’ospedale Luigi Curto di Polla. Delle voci che avevano destabilizzato l’intero Vallo di Diano e la zona a sud della provincia di Salerno. Smentite e dichiarazioni dal mondo politico che avevano lasciato dei dubbi sul mantenimento del Curto. Secondo i vertici dell’ASL, l’unico reparto a rischio chiusura è quello di pneumologia. Per l’ospedale di Polla, infatti, si profila un anno di trasformazioni. Per gli altri reparti in arrivo rinforzi, con  nuove apparecchiature e strumenti, che potrebbero migliorare l’offerta del presidio diretto da Babino. Tra le novità principali, l’arrivo del laser ad eccimeri per oculistica e un litotritore per l’urologia. Interventi che spingono ad un investimento e un potenziamento dell’ospedale. Il nosocomio di Polla, infatti, è destinato a diventare un polo specialistico per nefrologia e oculistica. Diversa la questione relativa alla struttura di Sant’Arsenio. In questo caso il direttore generale dell’ASL salernitana, ancora non ha deciso cosa fare veramente della struttura di Sant’Arsenio, indirizzata probabilmente ad ospitare in futuro attività sanitarie di secondo livello. Intanto da Eboli, arriva una proposta di delibera dell’amministrazione , contenente un piano di accorpamento equo tra gli ospedali di Eboli e Battipaglia. Un provvedimento che penalizza inevitabilmente il presidio ebolitano, dove verrà chiuso il reparto di ostetricia ad inizio gennaio.  Ma il problema principale, rimane per tutti gli ospedali salernitani lo sblocco del turn-over dei medici , che comprometterà anche il 2014. Senza l’autorizzazione della Regione e del governo centrale, infatti, l’ASL Salerno avrà le mani legati per “operare” .

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