Asl Salerno: inizia con il segno meno il 2014. Prevista perdita di 22 mln di euro.

E’ cominciato con il segno meno l’anno 2014 per l’ASL Salerno. Martedì scorso, infatti, l’azienda sanitaria salernitana ha approvato il bilancio di previsione 2014 riportando nello stesso documento i circa meno 22 milioni e 389 mila euro di presunta perdita per l’Asl Salerno.  Una perdita, precisa il Manager Antonio Squillante causata “dalla riduzione dei trasferimenti regionali per effetto dei decreti del Commissario ad Acta  per la prosecuzione del Piano di Rientro”. In virtù di questo il Direttore Generale dell’Asl Salerno, nel documento prevede di “chiedere alla Regione Campania la riprogrammazione del finanziamento per l’Asl Salerno, ai livelli del decreto del Commissario ad Acta n° 42 del 2011, con il quale, si precisa, il risultato sarebbe stato di un utile pari a circa 4 milioni e 190 mila euro”. Per contenere la prevista perdita di 22 milioni di euro, il Manager Squillante nella delibera spiega dettagliatamente i 5 punti fondamentali sui quali l’amministrazione dell’azienda sanitaria salernitana lavorerà per arginare l’ingente perdita. Prima di tutto, la riconversione del presidio di Agropoli, che porterebbe, secondo Squillante, ad riduzione dei costi di gestione  con la distribuzione dei dipendenti presso altre strutture dove vi è una carenza di personale. Il secondo punto prevede il monitoraggio trimestrale delle risorse  utilizzate dalle strutture ospedaliere attraverso un comitato di budget. Ancora nella delibera, al terzo punto è prevista la costituzione di un nucleo operativo  che dovrà tenere a bada le spese dell’azienda di Via Nizza. Al quarto punto, si ritorna sulle strutture ospedaliere. Qui infatti, Squillante  ritorna sul già programmato accorpamento dei presidi ospedalieri di Roccadaspide, Oliveto  Citra, Eboli e Battipaglia che confluiranno nell’Ospedale Unico della Valle del Sele. Un’operazione che scrive Squillante “ad un’ottimizzazione delle risorse”. Infine al quinto punto viene prevista la definizione dei contratti dei dirigenti con le organizzazioni sindacali, “con precise definizioni circa l’utilizzo degli accessori contrattuali relativamente al personale”.

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