Rigetto progetto Pozzo Pergola1: per il comitato “Blocchiamo il Pozzo Pergola 1″ci sono dei “lati oscuri”

Il commento del Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Raffaele Accetta:

Il Comitato Blocchiamo il Pozzo Pergola 1 esprime la propria soddisfazione per la decisione del Dipartimento Ambiente della Regione Basilicata di “rigettare” la richiesta di autorizzazione (VIA) dell’ENI di messa in produzione del Pozzo Pergola 1 e la realizzazione dell’Oleodotto di collegamento all’area Innesto.

Detto questo però, ci sono dei lati “oscuri” ed incomprensibili della vicenda che debbono essere con urgenza chiariti, perchè non ci lasciano tranquilli per come sono stati gestiti, anzi ci danno motivo di essere preoccupati come e più di prima.

Pertanto, chiediamo pubblicamente al Presidente della Regione Marcello Pittella, all’Assessore regionale all’Ambiente Berlinguer ed ai responsabili del Dipartimento Ambiente di prendere una posizione ufficiale sulla vicenda e di rendere pubbliche le motivazioni che hanno portato alla decisione di rigettare il progetto dell’ENI.

Chiediamo inoltre con forza:

–          Perché sui siti ufficiali della Regione e del Dipartimento Ambiente del provvedimento di rigetto non vi è traccia ?

–          Perché la decisione è stata presa diversi giorni prima che scadessero i termini dei 60 giorni per la presentazione delle Osservazioni ?

–          Perché abbiamo dovuto apprendere la notizia da un comunicato stampa diffuso dal Vice Presidente della Provincia ?

–          Perché sono trascorsi 8 giorni prima che venisse data la notizia ?

–          Perché nemmeno un rappresentante delle Istituzioni (Regione, Provincia e Comune), se pure invitati, ha partecipato alla conferenza stampa di presentazione delle Osservazioni tecnico – scientifiche e legali commissionate dal Comitato ai professori Colella, Ortolani, Civita e all’Avv. Bellizzi in data 10 febbraio 2014 ?

–          Quale migliore occasione ci sarebbe stata per dare una notizia di tale importanza ?

 

A noi sinceramente tutto questo risulta alquanto strano e necessita di un chiarimento  urgente.

Non vorremmo che si trattasse dell’ennesimo “accordo” preso a tavolino tra responsabili regionali e  dell’ENI che probabilmente, spaventati dal montare della protesta popolare e dal rumore mediatico sempre più crescente, hanno voluto mettere la sordina ad una vicenda che è stata gestita quantomeno con “approssimazione” e “dilettantismo” e con la presunzione forse di trovarsi davanti a dei “selvaggi con l’anello al naso”, che avrebbero in silenzio acconsentito ad ogni cosa ed invece hanno trovato cittadini consapevoli ed informati.

Basta con i giochetti, Basta con i sotterfugi, Vogliamo la verità e la Vogliamo subito.    

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