Processo Chernobyl: rinvio a giudizio, si torna in aula ad aprile. Il Gup rigetta richiesta di incidente probatorio

Sono stati rinviati tutti a giudizio i 38 indagati nell’ambito del Processo Chernobyl, per disastro ambientale e traffico illecito di rifiuti nel Vallo di Diano. Si è tenuta, infatti, ieri l’udienza conclusiva del Processo presso il Tribunale di Salerno. Tra il 2006 e il 2007 oltre 980mila tonnellate di rifiuti pericolosi sarebbero state sotterrate tra la Campania e la Puglia e nel Vallo di Diano i comuni colpiti da questi reati ambientali sarebbero: San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant’Arsenio e, molto probabilmente, anche a Teggiano, oltre che i comuni di Capaccio e Montecorvino Rovella. Il Gup, Dolores Zarone, ha rigettato la richiesta di incidente probatorio avanzata dalla difesa, che sosteneva tra le altre cose, che fosse necessaria una verifica di sussistenza del reato ambientale di inquinamento da rifiuti pericolosi. Rigettata, anche  l’eccezione di competenza territoriale avanzata dai difensori degli imputati. Ammessa, invece, la costituzione parte civile di Regione, Province, Comuni, Enti Montani, di Consorzi di Bonifica e Codacons.   Secondo quanto emerso, sono 180mila  le tonnellate di rifiuti tossici smaltiti da aziende private nel Vallo di Diano e al confine tra Avellino e Benevento. Sversate, probabilmente, nel salernitano anche le sabbie provenienti dal depuratore Napoli- Cuma. La Zarone ha fissato la prossima udienza il  9 aprile alle 9:30 sempre presso il Tribunale di Salerno.Presenti all’udienza di ieri, come di consueto, Roberto De Luca del Codacons Vallo di Diano ed i membri del comitato #dianoinpiena.

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