Agropoli (SA): la Guardia di Finanza oscura il portale pirata Futubox

I finanzieri della Compagnia di Agropoli, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Vallo della Lucania, hanno concluso le indagini condotte in seguito all’oscuramento dall’Italia del noto portale pirata internazionale Futubox, al fine di interrompere l’illecita diffusione di opere coperte dal diritto d’autore on line, con fini di lucro. Al termine delle investigazioni,  a seguito della denuncia presentata da Sky Italia nei confronti dello stesso portale, è stata data nuova esecuzione all’ordine di inibizione dell’accesso per gli utenti italiani. Il servizio Futubox era focalizzato sulla trasmissione in alta definizione dei programmi delle emittenti Sky German, Sky Italia E Sky Uk, oltre ad alcuni canali della televisione francese e russa. L’accesso era consentito previa sottoscrizione di un abbonamento, al prezzo di 8 euro al mese; tale servizio risultava fruibile in Italia a mezzo internet, sia da computer, sia attraverso dispositivi mobili.  Le investigazioni si sono concluse con la denuncia di 5 persone e hanno permesso di individuare, tra l’altro: un procacciatore d’affari residente nelle Marche, che si procurava da un dealer autorizzato SKY le schede pre-pagate necessarie per accedere al servizio satellitare e provvedeva ad inviarle ai titolari di Futubox in Ucraina, i quali utilizzavano le carte per rilanciare il segnale pirata ed aggiornare periodicamente l’elenco dei canali accessibili in streaming; un giovane pugliese, laureato in informatica ed in contatto con il primo, che si occupava della promozione e del supporto alle attività illecite di Futubox in Italia, in forza di un contratto stipulato con una società ucraina che gli attribuiva il riconoscimento di un compenso pari al 25 per cento della raccolta complessiva derivante dagli abbonamenti al portale pirata in Italia. Entrambi sono stati destinatari di perquisizioni domiciliari; l’esame del materiale informatico sequestrato nei confronti del dealer, reso particolarmente complesso a causa dell’impiego, da parte dell’indagato, di un programma denominato “PrivateTunnel”, utilizzato per rendere anonima la navigazione su internet. Analogo iter è stato impiegato nei giorni scorsi per richiedere agli Internet Service Providers italiani l’inibizione all’accesso dall’Italia di tre nuovi indirizzi IP, nonché il nome di dominio Sumotorrent.com, tramite i quali era possibile raggiungere i portali pirata internazionali Torrentreactor e Sumotorrent oscurati in Italia dalla Guardia di Finanza di Agropoli tra il 2012 ed il 2013, nell’ambito di parallele indagini condotte in ambiente internet, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *