Ergon: i sindacati proclamano lo stato di agitazione del personale.

CGIL FP, FILAS e CISL FP mettono alle strette i sindaci e chiedono un quadro della situazione debitoria dei comuni afferenti al Consorzio. Al vertice in Prefettura presenti solo due sindaci del comprensorio SA3. I dipendenti Ergon ancora a mani vuote. 

Salerno. Le organizzazioni sindacali fanno quadrato e si uniscono per tutelare i lavoratori della Ergon e del Consorzio di Bacino SA3. Lo rendono noto con un documento la FILAS, la CISL FP e la CGIL FP, a margine dell’incontro avvenuto in Prefettura a Salerno mercoledì scorso tra amministratori e parti interessate dalla vicenda Ergon-comuni. Incontro che di fatto come confermano i rappresentanti sindacali Domenico Merolla, Antonio De Michele e Leonardo Tortora, non ha sortito nessun esito positivo per i dipendenti del comparto rifiuti nel vallo di diano. Merolla, Tortora e De Michele hanno pertanto proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale dipendente, che molto probabilmente farà seguito a forti azioni di protesta entro cinque giorni dall’invio dello stesso documento indirizzato anche al Prefetto di Salerno, alla Questura, al Consozio SA3 e ai vertici azindali della Ergon. Un messaggio forte dei Sindacati, i quali contestano anche i sindaci e gli amminsitratori dei comuni interessati, assenti al vertice in Prefettura. Un vertice che ha visto la partecipazione dei soli sindaci di Sala Consilina e Buccino, a fronte dei numerosi centri del vallo di diano e della provincia a sud di salerno che fanno capo al Consorzio di Bacino SA3. Inoltre durante il tavolo di confronto tra le parti a Salerno, è emersa la mancanza di un quadro chiaro e completo della situazione debitoria di tutti i comuni del comprensorio. Un dettaglio non poco trascurabile, ma un elemento imprescindibile per rendere almeno eque e non strumentalizzabili politicamente le azioni di recupero crediti. “E’ infatti evidente. scrivono le OO.SS- quanto ancora persista la polemica di appartenenza politica tra le diverse realtà cittadine ed i gestori. Fatti- secondo i sindacati- non più tollerabili in virtù del disagio dei lavoratori senza stipendio ormai da mesi e già richiamati dalla stessa Prefettura. “E’ ormai necessario che i sindaci del comprensorio- concludono nel documento le OO.SS- adempiano al corretto ed immediato pagamento dei canoni di servizio, unico elemento che può e deve garantire la sopravvivenza per le famiglie dei lavoratori, affinchè si concretizzi la nuova Legge regionale di riordino del ciclo integrato dei rifiuti a garanzia degli attuali livelli occupazionali”.

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