SEL: Calabrese, “la Provincia smetta di scrollarsi di dosso le sue responsabilità”.

Gerardo Calabrese, segretario provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, afferma in una nota quanto segue: «Ancora una volta l’assessore all’Ambiente della Provincia di Salerno si scrolla di dosso ogni responsabilità sulla gestione delle discariche post mortem e, più in generale del sistema dei rifiuti, scaricando tutto addosso alla Regione e ai Comuni. Dopo le iniziative dei cittadini di Eboli che chiedono la risoluzione del problema del sito di Coda di Volpe, l’assessore Bellacosa prima convoca un tavolo tecnico per lunedì 31 marzo ma poi, sapendo di non poter dare nessuna soluzione definitiva, mette le mani avanti dichiarando sulla stampa che Palazzo Sant’Agostino non ha i soldi per poter mettere mano alla bonifica anticipando così il fallimento di un incontro che, a questo punto, è servito soltanto per avere qualche riga in più sui giornali e non per dare finalmente delle risposte concrete. Le sue affermazioni sono ormai diventate un “claim” pubblicitario: “da anni – dice Bellacosa – il dipartimento di Protezione Civile scrive alle Province chiedendo la quantificazione delle somme da trasferire per la gestione e la chiusura delle discariche. Il nostro ente ha provveduto ma il Governo non ha ancora stanziato le somme più volte promesse”. Poi, come se non bastasse, tira in ballo la recente legge regionale sul riordino del servizio integrato dei rifiuti, che ha stabilito che le competenze in materie ritornino in capo ai Comuni. Ma, vista anche la solerzia con cui la giunta regionale sta perseguendo il cammino verso la reale attuazione della legge (il 17 marzo era stata convocata la prima Conferenza Regione Autonomie Locali alla quale l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, non si è presentato), il cammino sembra essere davvero lungo. La data del primo luglio, quando per legge si dovrebbe attivare tutto il sistema definito dal nuovo quadro normativo, non sarà rispettata. E intanto, le recenti denunce che arrivano da Serre, dove una frana all’interno della discarica di Macchia Soprana rischia di crollare su oltre 800mila metri cubi di rifiuti, ci segnalano l’evidente degrado in cui versano questi siti, prima gestiti dai Consorzi di Bacino e, da qualche mese, in capo alla società provinciale Ecoambiente».

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