Strade fantasma e spaccio di droga: le verità del Sindaco di Pollica, Angelo Vassallo

Sei ordinanze di custodia cautelare, 3 in carcere e 3 ai domiciliari, sono state eseguite dai Carabinieri del reparto operativo del comando provinciale di Salerno su richiesta della Procura della Repubblica di Vallo della Lucania per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. I provvedimenti sono stati eseguiti nelle zone di Pollica, nel Cilento. Le indagini avviate nel 2012 e coordinate dalla Procura di Vallo hanno consentito di scoprire una rete di spaccio nelle località a sud del Salernitano. Sembra che l’attività investigativa sia partita anche da alcune denunce del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre del 2010, il quale aveva segnalato episodi di spaccio nelle località di Pollica e Acciaroli. I rifornimenti della droga erano curati da un pregiudicato 41enne di Bagnoli. Ed intanto a proposito della tenacia di Angelo Vassallo. Il Sindaco due mesi prima di essere ucciso, si recò dai magistrati ai quali raccontò, in merito a quelle arterie oggetto, oggi,  del processo sulle strade fantasma,  che vede tra gli impitutati la Provincia di Salerno,  di “quei lavori pagati dall’ente ma mai realizzati nel Cilento”. Una testimonizna importante quella di Vassallo, che non aveva problemi a denunciare quelle opere mai realizzate ma pagate a peso d’oro dall’ex giunta provinciale guidata da Angelo Villani. Non esistevano colori, appartenenze o alleanza, Angelo Vassallo era un uomo trasparente e fortemente indignato, che amava la legalità e che non aveva nessun problema a denunciare l’illecito anche se proveniva dal partito a cui lui stesso apparteneva.  Ora quegli atti riportanti le dichirazioni di Vassallo sono stati acquisiti dai magistrati  e potrebbero rappresentare una prova decisiva per il processo. “Perché, scrive il Corrieredelmezzogiorno.it,  Vassallo indicò tutti i particolari della vicenda legata a una delle strade mai realizzate: il collegamento tra Casal Velino e Celso, la frazione di Pollica”.

 

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