Caselle in Pittari (SA): parla una delle due insegnanti

Ha parlato davanti al Gip del Tribunale di Lagonegro, Vincenzo del Sorbo, la maestra ai domiciliari, chiamata a difendersi dalle accuse di maltrattamenti su alunni dai 6 ai 10 anni. Il legale difensore della donna, Patrizia Plaitano, afferma che la 55enne avrebbe chiarito la propria posizione, senza però riferire particolari delle dichiarazioni rilasciate dall’insegnante. Sembra, comunque, che la donna abbia respinto le accuse, affermando che la classe fosse troppo vivace. Nessuna dichiarazione, invece, da parte della maestra sospesa dal servizio per due mesi. Il suo legale, Francesco Maldonato, ha sollevato l’eccezione di nullità, poiché la sua assistita non sarebbe stata ascoltata prima della predisposizione della misura cautelare, richiedendo, oltre a ciò, la revoca della sospensione.  Per l’avvocato, inoltre, non si tratterebbe di maltrattamenti su minori ma di un abuso di mezzi di correzione. Per il legale: “Mettere faccia al muro un alunno abbastanza vivace non lede né l’integrità fisica, né l’integrità psicologica del bambino”. Ricostruzione, quella del legale, che non concilia però con le indagini portate avanti dai Carabinieri, a seguito delle denunce dei genitori degli alunni. Indagini che hanno evidenziato, grazie all’installazione delle telecamere nelle varie classi, che le insegnanti ricorrevano a maltrattamenti fisici, oltre che a violenze verbali. E’ attesa quindi, in seguito agli interrogatori e alle richieste di revoca dei provvedimenti da parte dei due avvocati, la decisione del Gup sulle misure da adottare nei confronti delle due maestre.

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