Legambiente: il Rapporto Ecomafia 2014. Tristi primati per la Provincia di Salerno

Un mostro, non più invisibile, di rifiuti e cemento morde la Campania: sono 4.703 i reati ambientali compiuti, 4123 le persone denunciate e arrestate , 1339 i sequestri, per un giro di affari di 4,5 miliardi di euro gestito da 86 clan. La Campania si conferma core business nazionale nel Rapporto Ecomafia 2014 di Legambiente. Ed il primato vale sia per il ciclo illegale del cemento che quello dei rifiuti. Un dizionario dell’ecocidio  che si ripete da 20 anni. Un elenco  di abusi, di cemento, di veleni, di territorio martoriato, di clan che fanno affari.  “L’ecomafia- denuncia Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania-  è sempre lo stesso mostro che continua a mordere il paese e a ucciderne la bellezza. Troppo pericolosamente, come raccontiamo da più di 20 anni. E mentre comincia a mostrare qualche segno di cedimento, per merito di un’attività repressiva costante, nonostante i limiti di personale e risorse, e un’opinione pubblica oggi più attenta e consapevole dei rischi, la classe politica di casa nostra rimane pericolosamente immobile. Le pagine di questa nuova edizione di Ecomafia lo dimostrano drammaticamente. Senza una lotta efficace contro le varie forme di criminalità ambientale non ci potrà mai essere nessuna svolta green in Campania, né il rilancio della nostra economia sotto il segno dell’efficienza, dell’innovazione e della sostenibilità.” Le mafie, sottolinea Bonomo, non sono comunque gli unici attori dell’aggressione all’ambiente, ma vi è una vera e propria imprenditoria eco criminale, costituita da professionisti e funzionari pubblici corrotti.  La Campania si conferma maglia nera a livello nazionale anche nel ciclo dei rifiuti: è la regione con il più alto numero di reati accertati in questo settore, 953, quasi il 17% sul totale nazionale con 115 persone tra denunciate e arrestate e 412 sequestri. La classifica regionale vede la provincia di Napoli maglia nera con 538 infrazioni, segue Salerno con 179. E non poteva mancare un focus sulla Terra dei fuochi, dove la sospensione dei campionamenti sui suoli a rischio sembra l’ulteriore prova della mancata organizzazione e pianificazione della politica. L’intreccio tra camorra e politica spesso è un impasto di cemento. Licenze edilizie fantasma, ordinanze di demolizione nascoste nei cassetti, piani regolatori e appalti truccati, e abusivismo. La provincia di Napoli, detine il primato , ma è seguita a ruota dalla provincia di Salerno che conta in materia 203 infrazioni,  238 denunce e 54 sequestri. Terza la Provincia di Avellino. Chiudono la provincia di Caserta e quella di Benevento.

 

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