Sala C.na (SA): arriva ulteriore richiesta di dilazione saldo Tares 2013 da parte di “Progetto Sala”

Riceviamo e pubblichiamo comunicato di Progetto Sala

Il 31/05/2014 abbiamo richiesto al Sindaco di dilazionare il pagamento della Tares scadente il 30/06/2014, sulla considerazione che i cittadini difficilmente potranno pagarla, in quanto è divenuta in alcuni casi di importo pari alla tassazione ordinaria dovuta all’Erario, ed anche perché in questo periodo tutti i cittadini saranno chiamati a pagare anche tanti altri tributi, con la conseguenza che si troveranno impossibilitati a far fronte alle citate scadenze. A ciò si aggiunga che la crisi economica sta provocando una contrazione di tutte le attività con l’aumento della disoccupazione. Pertanto una dilazione del pagamento della Tares è assolutamente necessaria, per evitare che vengano notificate sanzioni e/o di iscrizioni a ruolo, ai sensi dell’art. 32 del regolamento generale delle entrate comunali, che prevede l’applicazione delle sanzioni del 30% per mancato o ritardato pagamento.Nel frattempo sono state rilasciate soltanto dichiarazioni confuse e contraddittorie: a) il 1° giugno il Sindaco ha dichiarato che “In tempi brevi saranno rese note alla cittadinanza le modalità per poter ottenere la rateizzazione delle bollette della TARES”. b) Il 18 giugno il Sindaco dichiara che non è possibile effettuare la rateizzazione della bolletta del saldo 2013, a causa del regolamento comunale, e invita i cittadini a pagare entro il 30 Giugno per evitare sanzioni. c) Successivamente il Vice Sindaco dichiara che non verranno applicate sanzioni, anche se non verranno rispettate le scadenze. A dir poco la confusione è tanta, mentre la scadenza del 30 giugno è alle porte, senza che vi sia stato un provvedimento effettivo, che stabilisca con chiarezza come poter pagare in più rate. Per tale motivo avevamo chiesto all’Amministrazione di emettere un apposito atto amministrativo, per dilazionare il pagamento della Tares scadente il 30/06/2014, ma ciò non è avvenuto. Noi riteniamo che sia possibile disporre la rateazione in almeno 5 o più rate mensili nel seguente modo: 1) Delibera della Giunta Comunale che dispone la rateazione ai sensi dell’art. 25 del Regolamento per la disciplina del tributo sui rifiuti e sui servizi, il quale già prevede al comma 3 che “è possibile modificare sia il numero delle rate che le scadenze”. 2) Nel caso in cui tale soluzione non si ritenga applicabile, perché il limite sarebbe costituito dall’art. 12, par. 2 del Regolamento generale delle entrate comunali, è possibile modificare tale Regolamento nel modo seguente: “È’ in ogni caso esclusa la possibilità di concedere ulteriori rateazioni o dilazioni nel pagamento di singole rate o di importi già dilazionati, tranne nei casi di comprovata necessità, che saranno proposti dalla Giunta Municipale, con apposita deliberazione.”  Il problema vero è che il Comune deve fare cassa, visto che l’entrata prevista per l’anno 2013 è pari ad € 2.387.066, come risulta dal piano finanziario approvato con delibera del Consiglio Comunale n. 28 del 30/11/2013. A tal punto chiediamo che vengano adottati concreti atti amministrativi, che chiariscano in che modo è possibile rateizzare il saldo Tares 2013, altrimenti i cittadini e le imprese si troveranno in grave difficoltà e, oltre alla confusione che è stata ingenerata con le citate dichiarazioni contraddittorie, potranno vedersi addebitate in futuro le sanzioni del ritardato pagamento, per cui oltre al danno anche la beffa. La modifica del regolamento delle entrate è possibile farla anche nel prossimo Consiglio Comunale, con un aggiunta all’ordine del giorno, anche se già convocato, e per tale aggiunta tardiva non avremmo nulla da obiettare, visto che noi abbiamo sollevato il problema e chiesto la rateazione. In ogni caso come già abbiamo richiesto, ribadiamo la richiesta di effettuare una ricognizione della spesa della gestione dei rifiuti per competenza alla data più recente, per capire dove sono le sacche di inefficienza e dove è necessario intervenire, per ridurre la spesa che è divenuta eccessiva e non più sostenibile.

 

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