Ance Salerno: industria culturale. Flop in campana

L’industria della cultura in Campania produce il 4,4% del valore aggiunto, incidendo per il 4,5% sul mercato dell’occupazione. Con questi risultati la Campania si colloca al 13° posto tra le regioni italiane per la produzione di valore aggiunto e al 16° in quella per l’incidenza occupazionale.  È quanto emerge dal Rapporto 2014 “Io sono cultura–l’Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi” elaborato dalla Fondazione Symbola e Unioncamere.  I dati sono stati estrapolati dal Centro Studi di Ance Salerno che ha anche evidenziato gli indicatori riferiti alle province della Campania ed alle regioni dell’Obiettivo Convergenza. Il sistema produttivo culturale in Campania produce un valore aggiunto pari a circa 3,7 miliardi di euro che incidono per il 4,4% sul totale dell’economia regionale. Si tratta di una percentuale superiore al dato della Puglia , della Calabria e della Sicilia . Nella graduatoria delle province italiane per incidenza del valore aggiunto del sistema produttivo culturale sul totale delle economie locali le province della Campania generano una “rivoluzione” geografica. La prima è Benevento che si colloca al 16° posto; la seconda è Avellino al 18° posto; la terza è Salerno  al 49° posto, seguono Napoli al 65° posto e Caserta all’81° posto. Mentre Benevento ed Avellino si collocano al di sopra del tasso medio di incidenza nazionale, l’Ance sottolinea come Salerno, Napoli e Caserta, pur dotate di un patrimonio artistico e culturale con un enorme potenziale attrattivo, non riescono a raggiungere il tasso medio di incidenza nazionale. Se, invece, si analizza il tasso di incidenza occupazionale della filiera culturale sulle economie locali, anche in questo caso Salerno, Napoli e Caserta risultano sotto la media nazionale. “I numeri ci dicono – dichiara il presidente di ANCE Salerno, Antonio Lombardi – che non siamo capaci di ottimizzare e valorizzare le notevoli risorse artistiche e culturali di cui siamo in possesso nell’ottica di produrre ricchezza e posti di lavoro come, invece, riescono a fare in altre regioni anche meno competitive da questo punto di vista.

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