Rapimento in Libia: ingegnere cilentano ha rischiato di essere catturato dai sequestratori

«Credo che non tornerò più in Libia. É stata un’esperienza troppo forte. Ora voglio solo riposarmi e stare con la mia famiglia». È ancora visibilmente sotto choc Alessandro Sansone, il giovane ingegnere originario di Novi Velia che sabato mattina ha rischiato di essere coinvolto nel rapimento messo a segno a Zuara in Libia. Il 28enne cilentano è libero grazie una manciata di minuti. Ora avrebbe potuto essere nelle mani dei sequestratori, come è accaduto a tre suoi colleghi scomparsi improvvisamente nel nulla. Peter Matic, di nazionalità bosniaca, ed Emilio Gafuri, macedone sono stati liberati solo ieri mattina, un terzo, l’ingegnere Vallisa della provincia di Piacenza è ancora nelle mani dei rapitori. I tecnici, tra cui Alessandro, lavoravano a Zuara, nella Libia occidentale, per la società italiana Piacentini Costruzioni. Da subito il governo di Tripoli é parso propendere per un rapimento a scopo di estorsione e non per un’azione terroristica.
Nel rapimento poteva essere coinvolto anche Sansone. Il professionista cilentano è ancora sconvolto per l’accaduto. Lunedì sera è rientrato a Novi Velia per riunirsi alla famiglia.

Fonte :Il Mattino

Foto Il Mattino

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