Caritas Teggiano Policastro: emergenza sbarchi. Don Vincenzo Federico “accoglienza non è solo dare vitto e alloggio”

Ad una settimana dal secondo sbarco di migranti presso il porto di Salerno, la rete della Caritas di Teggiano-Policastro continua con i suoi operatori e volontari nel sostenere l’accoglienza dei richiedenti asilo provenienti dal continente  africano e asiatico. Ad oggi, sono oltre 400 i migranti presenti nelle strutture di accoglienza distribuite sul territorio del Vallo di Diano, del  Cilento, del Golfo di Policastro, della Piana del Sele: Palinuro, Sicignano degli Alburni, Capaccio, Roscigno, Eboli,  Padula, Montesano sulla Marcellana, Morigerati. Si tratta di migranti provenienti dalla Nigeria, dal Ghana, dal Senegal, dal Mali, dalla Guinea, dalla Costa d’Avorio, dal  Gambia, dal Togo, dal Pakistan, dalla Siria, dall’Eritrea e  dalla Somalia. «L’ accoglienza, dice Don Vincenzo Federico direttore della Caritas di Teggiano-Policastro, non è solo dare vitto e alloggio. Significa dare loro la possibilità di imparare la lingua italiana, fornire assistenza legale e sanitaria. Significa soprattutto accompagnarli dal punto di vista umano in questo particolare momento della loro vita». La Caritas diocesana di Teggiano-Policastro, dopo l’esperienza dell’Emergenza NordAfrica del 2011, a dicembre del  2013 ha di nuovo avviato la macchina dell’accoglienza.  Recentemente ha dato il suo contributo durante lo sbarco dei 1044 migranti a Salerno del 1 luglio scorso e durante  quello di sabato 19 che ha visto arrivare a Salerno 2186 persone. In quest’occasione, la rete della Caritas diocesana ha fornito supporto sia aprendo le porte all’accoglienza di oltre 100  migranti, sia portando presso il molo dove ha attraccato la Nave militare Etna 3.500 paia di ciabatte per evitare che chi  scendesse a piedi nudi dovesse essere costretto a camminare sull’asfalto rovente. Durante tutta la giornata di sabato 19,  la Caritas di Teggiano- Policastro è stata presente presso il porto di Salerno insieme a 6 volontari mediatori della  Tunisia, del Pakistan, del Burkina Faso, della Mauritania, della Guinea, dell’Eritrea, impegnati anche  nell’accompagnare a fine giornata i migranti che a bordo dei pullman sono stati trasferiti nelle regioni del nord Italia.  «Di fronte a questo esodo biblico- dice Mons. Antonio De Luca Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro, presente  sabato sul molo- che tocca intere famiglie, i bambini, gli innumerevoli giovani, conta una massiccia mobilitazione che  va ben al di la della commiserazione. Bisogna offrire accoglienza, cure mediche, affetto e solidarietà . Come Chiesa ci  permettiamo di invitare a non eludere i grandi interrogatovi sulle politiche mondiali, sulla triste economia  dell’esclusione che ha determinato pesanti squilibri nelle relazioni tra i popoli, ha compromesso la pace, ha offuscato il  senso comune della dignità di ogni persona. I frutti amari e le tristi conseguenze sulla sorte di intere nazioni toccano  anche noi e non possiamo esimerci dal sentirci interpellati. Impariamo a guardare negli occhi quelli che sbarcano sulla  nostra terra … Non sono solo numeri”.

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