Ad un mese dalla Tragedia di Silla, il “seme” della speranza piantato dalla Comunità di Sassano

“La rabbia è brutta, lasciala andare. L’amore è raro, afferralo”. E’ quanto si leggeva ieri sera a Sassano sulle gigantografie di Daniele, Giovanni, Nicola e Luigi, che campeggiavano presso la rotonda di Silla in occasione della veglia e della fiaccolata organizzata dagli amici dei 4 giovani, a distanza esatta di un mese dalla loro tragica scomparsa. Nella chiesa di Varco Notar Ercole, che non riesce a contenere tutte le centinaia di persone presenti, don Carmine Tropiano con voce rotta dall’emozione dà inizio al momento di preghiera che precede la fiaccolata. Un momento di raccoglimento intensissimo ed a più voci, nel quale il parroco di Silla don Bernardino Abbadessa ringrazia i ragazzi per il loro esempio che, in questi durissimi 30 giorni, ha aiutato una intera comunità ferita al cuore a guardare il mondo e le cose con gli occhi “semplici” dei bambini. “Ci avete fatto molto riflettere e anche se non ve lo diciamo spesso, presi come siamo dalle nostre attività di adulti –dice don Bernardino- noi ci siamo, e vi vogliamo bene”. Sono infinite le emozioni che vibrano all’interno della chiesa Cuore Immacolato di Maria: ma oltre al coraggio e alla compostezza dei familiari, quello che colpisce è la totale partecipazione non solo fisica di tutta una comunità: una compenetrazione totale che vuole –e forse per un attimo riesce- ad assorbire in parte quel dolore incommensurabile di quattro famiglie che hanno perso insieme ai propri giovani anche il proprio futuro. Nei lunghi silenzi, interrotti dalle preghiere e dai canti, la simbiosi è totale, e la metaforica semplicità lodata da don Bernardino si traduce nella più concreta vicinanza spirituale.

Daniele, Giovanni, Nicola e Luigi uniscono una intera popolazione in una sola entità: un’anima ed un corpo unico, che poi uscendo dalla chiesa si snoda in un lungo e silenzioso serpentone illuminato da fiaccole, e che raggiunge lentamente la rotonda di Silla ed il bar New Club 2000, luogo della tragedia. Una lezione ed un esempio per tutti, quello della comunità di Sassano: quando i riflettori dei media nazionali e i titoli sensazionalistici si spengono, quando l’interesse spesso morboso per la vicenda eclatante di cronaca si affievolisce, quello che resta è la quotidianità di un vuoto impossibile da riempire per i familiari e gli amici delle vittime. Ieri sera in quel vuoto una intera collettività ha piantato un seme d’amore, e quel buco nero è sembrato meno profondo, la solitudine derivata dalla perdita è sembrata arginata almeno in piccola parte. Nel nulla è stato piantato un seme di speranza. “Noi ci siamo e vi vogliamo bene” ha voluto gridare con un’unica, silenziosa e “semplice” voce la comunità di Sassano a Daniele, Giovanni, Nicola, Luigi e ai loro familiari. E finché così sarà, come evidenziato sulle gigantografie dei quattro giovani esposte presso la rotonda di Silla, “le loro voci non smetteranno mai di parlare,  ed i loro sorrisi non smetteranno mai di illuminare”.

Una risposta

  1. michele ha detto:

    E passato gia un mese sembra ieri il giorno della tragedia ho visto che la genti gli amici non ha dimenticato e continua a stare vicino ai familiari tutti
    spero che questo non finisca presto mai come adesso hanno bisogno del nostro conforto anche se non sara’ facile dimernticare quanto e successo io personalmente non ce lho fatta a partecipare alla veglia ma ero presente con la pregriera e la fede affinché queste disgrazie non succedano mai più non riesco a dire ai familiari ed in particolare ai genitori di nicola e gianni forza e coraggio so personalmente che non e facile ma la vita continua almeno cosi dicono tutti crediamoci un abbraccio Michele Setsro

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