Sala Consilina (SA): il Consiglio Comunale dice “NO” allo “Sblocca Trivelle”

Anche il Consiglio comunale di Sala Consilina dice “No” al decreto Sblocca Italia, in particolare al “famigerato” articolo 38, che tra le altre cose consente di applicare procedure semplificate e accelerate per i sondaggi e le estrazioni petrolifere, e trasferisce d’autorità le Valutazioni di Impatto Ambientale (VIA) sulle attività a terra dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente. Ieri sera il pubblico consesso ha approvato la delibera con la quale si richiede al Consiglio Regionale di  presentare ricorso contro il decreto legislativo, chiedendone la non conversione in legge ed impugnandolo per incostituzionalità. Alla fine sono stati 14 i voti favorevoli alla delibera, e un solo voto contrario: quello del consigliere di minoranza Luigi Cardano (Buon Giorno Sala). Interessante la discussione, che sul dire “No” al Petrolio ha visto sulle stesse posizioni i componenti della maggioranza guidata dal Sindaco Francesco Cavallone e i consiglieri di minoranza Antonio Santarsiere, Erminia Pinto, Giuseppe Colucci e Michele Galiano. Ha destato qualche sorpresa la netta contrarietà alla delibera espressa dal consigliere Cardano, che nel suo programma elettorale con la lista “Buon Giorno Sala” aveva molto puntato sul progetto degli Orti di Sala. Cardano ha sottolineato che la popolazione di Sala Consilina e del Vallo di Diano è ormai ridotta allo stremo dalla crisi, e di conseguenza la possibilità delle royalties che deriverebbero dalle estrazioni petrolifere potrebbe dare un impulso positivo alla diminuzione delle tasse e al miglioramento di servizi ed infrastrutture. Un intervento definito “coraggioso” dall’assessore all’Ambiente Vincenzo Garofalo, che però ha ribattuto punto su punto le argomentazioni di Cardano, evidenziando che nella vicina Lucania in decine di anni di estrazioni petrolifere i benefici per la popolazione sono stati minimi, a fronte di un forte aumento delle percentuali di tumori. Il consigliere di minoranza Erminia Pinto ha ribadito che proprio in Basilicata negli ultimi anni si sono persi 10mila posti di lavoro, a conferma del fatto che petrolio non significa sviluppo. Il consigliere Giuseppe Colucci ha posto l’attenzione sui “minimi” vantaggi in termini di  royalties per i comuni nelle cui aree ricadono le trivellazioni: solo il 15% rispetto al 35% che invece è appannaggio della Regione. Il vice sindaco Luigi Giordano ha evidenziato come dire “si” al Petrolio significherebbe vanificare e contraddire decine di anni di lavoro di politiche territoriali votate allo sviluppo eco-sostenibile, senza dimenticare che l’amministrazione comunale sta lavorando proprio per valorizzare il progetto degli Orti di Sala. Il sindaco Francesco Cavallone ha poi puntualizzato che l’appartenenza a un  partito politico come il PD non significa accettare supinamente qualsiasi decisione venga presa dal Governo, perché prima di tutto viene l’interesse dei cittadini che si amministrano. Unica voce fuori dal coro della maggioranza il consigliere Michele Santoriello, che ha dichiarato di essere favorevole alle estrazioni petrolifere, considerate funzionali all’economia e allo sviluppo del territorio. Santoriello ha anche sottolineato la sua decisione di abbandonare l’aula al momento del voto sulla delibera, ritenuto ininfluente per la netta posizione degli altri componenti della maggioranza. “Se il mio voto fosse stato decisivo per la delibera –ha però chiarito- avrei deciso diversamente e avrei votato contro la delibera e a favore del decreto Sblocca Italia”. Alla fine la votazione che, come detto, ha visto la delibera approvata con 14 voti favorevoli e 1 contrario.

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