Ma quale Petrolio, nel Parco viaggia l’auto totalmente elettrica a emissioni zero!

Provate per un attimo a chiudere gli occhi e ad immaginare una città dove nelle abitazioni l’energia elettrica è fornita da pannelli fotovoltaici e dove le auto che circolano nelle strade sono alimentate da una batteria che si ricarica nel garage di casa. Il tutto a emissioni inquinanti pari a zero. Ora aprite gli occhi e guardate il nostro video-servizio: quello che stavate sognando ad occhi aperti non è un futuro remoto o fantascientifico, ma è già realtà proprio qui, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano ed Alburni. L’avvocato Paolo Monzo non è un alieno ma un cittadino residente a Casalvelino, e la sua auto completamente elettrica non l’ha acquistata su Marte ma presso la concessionaria Nissan Autosala di Sala Consilina. E non si tratta di un giocattolino, ma di una automobile familiare che garantisce un’autonomia di 200 km e una ricarica veloce in mezz’ora e completa in sole 4 ore, una velocità massima di 170 km/h (ovviamente da non raggiungere),  dotata di ogni confort e di strumentazione all’avanguardia. E poi, ovviamente, silenziosissima. Ebbene sì, la tecnologia nel settore delle auto totalmente elettriche (in questo caso da parte di Nissan) ha fatto passi da gigante in pochi anni. Ci sono ovviamente ancora dei limiti per i viaggi a lunga percorrenza, ma per l’utilizzo quotidiano in realtà come quelle del Parco e del Vallo di Diano l’auto elettrica non ha controindicazioni. Dunque si viaggia a inquinamento zero, ma per chi non fosse interessato alle tematiche ambientali c’è la convenienza economica: con 1,5 euro si percorrono 100 km. E  se le cose stanno così, di che petrolio stiamo parlando? Insomma puntare sul petrolio per lo sviluppo sembra davvero, qui e ora, un anacronistico controsenso. Con buona pace dell’articolo 38 del Decreto Sblocca Italia, c’è un’altra realtà sulla quale si potrebbe e dovrebbe puntare. Probabilmente è una realtà poco conosciuta e della quale pochi parlano, perché i grandi interessi delle multinazionali che muovono i fili dei governi e delle istituzioni vanno nella direzione opposta: meglio non si sappia troppo in giro che un altro presente è possibile. Paolo Monzo, 42enne avvocato di Casalvelino, non è un marziano ma un cittadino che ha aperto gli occhi prima di altri, che ha fatto una scelta ecologica per sé, per la sua famiglia e per il suo futuro. Un futuro possibile già oggi nel Vallo di Diano e nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, ma anche nella vicina Basilicata già troppo martoriata dalle conseguenze del disastro ambientale causato dalle trivelle. E non veniteci a dire che gli studenti scesi in piazza a Potenza non sapevano per cosa stavano manifestando: i giovani e gli studenti forse non conoscono a memoria i paragrafi dell’Articolo 38 del Decreto Sblocca Italia, ma fiutano e capiscono benissimo quando sta arrivando una grossa fregatura. Se si fa realmente una scelta territoriale e consapevole che punta allo sviluppo sostenibile, allora le auto totalmente elettriche diventino la norma nelle scelte degli amministratori locali, un marchio ecologico distintivo nel Vallo di Diano e nel Parco, prima per le istituzioni e per gli enti pubblici, e poi anche per i cittadini.

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2 risposte

  1. Paolo Monzo ha detto:

    Nel salutare tutti gli “argonauti” lettori del presente sito, vorrei condividere brevemente i risultati di c.ca TRE MESI dall’acquisto della suindicata LEAF, risultati che sono positivi in termini di benessere non solo ovviamente economico, anche se oggi giorno, quest’ultimo aspetto, soprattutto alla luce degli accadimenti internazionali, ormai ha preso il sopravvento; Voglio solo brevemente riferire come in tale periodo trimestrale in PIENO INVERNO, tra le TEMPERATURE BALLERINE” del VALLO DI DIANO che non hanno “disdegnato” i ZERO GRADI CENTIGRADI, mi sono dovuto preoccupare più dei consumi del riscaldamento elettrico domestico che dei consumi della LEAF: questa infatti, con i suoi c.ca 1.600 Km di percorrenza lungo le strade del Cilento – (per arrivare anche sino a BATTIAGLIA) – , mi ha richiesto a volte anche DUE o TRE ricariche settimanali, per un consumo DOMESTICO (e quindi non dell’auto) – (delle DUE/TRE ricariche complessive ) – di 30 Kw c.ca a settimana, pari a poco più di € 0,15 (media cent/Kw) x 30 Kw = € 4,50; Ovviamente i Km percorsi con tale spesa sono stati ben superiori ai 100 Km -(pensate che solo andata e ritorno “per e da” BATTIPAGLIA, percorrendo la deviazione sulle montagne di AGROPOLI la cui SS ancora è interrotta, è superiore ai 120 Km, utilizzando anche il riscaldamento dell’auto; però l’andamento di marcia è stato sempre entro i limiti di velocità consentiti, come indicati dal navigatore e dalla segnaletica stradale, la cui coincidenza era quasi perfetta); Tutto questo per dire che nel mio caso l’uso della LEAF avviene in condizioni ambientali – nel senso di morfologia del territorio – poco favorevoli ad un auto elettrica, poiché la mia LEAF si sposta dalla mia abitazione ad un luogo di destinazione diverso, muovendosi proprio come un elettrone che si sposta tra due tralicci dell’alta tensione, cioè si sposta lungo altezze sul livello del mare diverse, spesso in salita – dovendosi spostare tra comuni posti su colline adiacenti – anzicchè spostarsi su traiettorie piane per lunghi tratti, come avviene ad es. in una grande città come ROMA; Conseguentemente il motore elettrico consuma più Kw, e quindi l’autonomia di percorrenza si riduce ancora di più; In particolare per chi dovesse acquistarla in queste zone, raccomando di non spaventarsi se dopo i primi periodi di percorrenza, una volta effettuata la ricarica, l’autonomia disponibile scende al di sotto dei 160 Km, poiché ciò è una conseguenza della media dei consumi del Vs stile di guida della LEAF lungo tale tipo di strade del Cilento, fatte di salite e discese continue; In altri termini le ricariche continue fanno aumentare il divario tra ENERGIA RICARICATA DISPONIBILE e KM EFFETTIVAMENTE PERCORSI, nel senso che per il sistema elettronico avreste dovuto percorrere più Km di quelli effettivamente percorsi, in base al totale dei Kw ricaricati: conseguentemente il sistema registra ciò come un Vs stile di guida, e non fa altro che dirvi che continuando a guidare allo stesso modo, potete percorrere ANCHE meno di 160 Km nonostante l’energia totale ricaricata vi avrebbe consentito di percorrere più Km: ma Voi non potrete migliore di molto, specie d’inverno con l’uso anche del climatizzatore, perché “le salite e le discese delle colline” sono sempre le stesse; Ma nonostante ciò, posso dire che arrivare a mantenere una autonomia anche di c.ca 150 Km nel periodo invernale e lungo tali strade del Cilento, è un ottimo risultato sia AMBIENTALE che ECONOMICO: pensate che Casal Velino dista da Salerno ben c.ca 80 Km; Solo un avvertimento per chi volesse usare tale tecnologia in un ambiente domestico in cui anche il riscaldamento invernale è esclusivamente elettrico – come nel mio caso -: senza troppe illusioni è necessario anche un aumento di potenza del contatore domestico a 10 KW : ciò solo per evitare che nel momento in cui si avvia la ricarica dell’auto – (che richiede di fatto minimo 2,5 Kw/ora in caso di ricarica lenta) – , il contatore scatti improvvisamente se è in uso anche il riscaldamento elettrico, magari con uno scaldabagno in funzione per la doccia di fine giornata – (d’inverno infatti l’uso dei pannelli solari è assai più ridotto, soprattutto dopo più giorni continui di cattivo tempo, a differenza del fotovoltaico); Ciò potrebbe scoraggiare nella scelta su tale uso dell’auto elettrica, ma è più una perplessità teorica per chi giornalmente non percorre più di 100 km; Sono consapevole che quanto detto ovviamente rileva, a primo impatto, sul piano economico, ma sconvolgente è anche un’altra considerazione esclusivamente sul piano AMBIENTALE, soprattutto alla luce degli accadimenti internazionali di oggi, in cui emerge tra le righe che la forza di autodeterminazione dei popoli è legata all’uso saggio delle materie prime, e ancor più alla capacità di “produrle in casa propria” ; voglio solo renderVi partecipi di questi dati: il proprio impianto fotovoltaico, “senza troppi fronzoli”, ha prodotto in c.ca 19.000 Kw in c.ca TRE ANNI E MEZZO, l’equivalente cioè a far percorrere c.ca 3.000 (TRE MILA Km): il fattore sconvolgente quindi non è piu’ solo il costo ormai elevato della benzina al litro (cosa che risulta ovvia a tutti i comuni mortali), ma soprattutto è quanti KW sono “bruciati” oggi giorno dalle migliaia di automobili private in circolazione: in altri termini quanti KW si sarebbero potuti produrre a buon mercato, per l’uso domestico e lavorativo, con il petrolio fin adesso consumato sempre in crescendo dalle sole auto a benzina ? …. “Ai posteri l’ardua sentenza”….. con l’augurio soprattutto che i privati, a cominciare per così dire da quelli dei ceti “benestanti” , compiano con coraggio il primo passo …. soprattutto quello con cui si esce da casa per andare a lavorare entro lo stesso comune di residenza …. Mi permetto di concludere dicendo che per parità di trattamento inserirò il medesimo commento anche sul sito dei Vs colleghi di ONDA NEWS, con i quali quel 14/11 u.s. si sono solo accennate le implicazioni, che sarebbero oggetto di discussione in altre sedi, che l’acquisto di un auto elettrica comporta. PAOLO MONZO

  2. Paolo Monzo ha detto:

    NB 4/4/2015: Mi corre l’obbligo di una precisazione circa la suddetta mia affermazione che c.ca 19.000 Kw di produzione fotovoltaica in c.ca TRE ANNI E MEZZO, sono l’equivalente a far percorrere c.ca 3.000 (TRE MILA Km): non che non sia vero, anzi con motori particolarmente potenti ciò è un dato reale, ma l’estrema sintesi ha trascurato di esprimere il concetto che c.ca 19.000 KW di energia fotovoltaica prodotta, hanno come risultato ambientale:

    1) impedito l’uso di c.ca 6 (SEI) TONNELATE DI PETROLIO che sarebbero stati necessari per produrre gli stessi KW e con i quali si sarebbero potuti percorrere c.ca 3.000 Km,

    2) e quindi hanno impedito l’emissione di c.ca 18.000 KG di CO2 (ANIDRIDE CARBONICA),

    3) nonché hanno impedito l’emissione di c.ca 40 ng/m cubo di OSSIDO DI AZOTO (NOx);

    Quindi la resa dei KM percorribili con ogni KW, specie se derivante da fonte rinnovabile, è di gran lunga superiore sia quantitativamente sia qualitativamente, rispetto alla resa del carburante petrolifero;
    Un dato emblematico sono la resa KM per KW della propria LEAF nei suddetti primi TRE MESI di utilizzo: in particolare al DUE (02) di GENNAIO 2015, (dal 14 Novembre 2014) – e quindi in c.ca DUE MESI – avevo percorso c.ca Km 1.126 previo il consumo DOMESTICO di KW 97,00, con la stima di un costo – in base alle tariffe Enel suddette applicate al proprio consumo domestico annuale – di c.ca € 30,00;
    Oggi 4/4/2015, ho percorso oltre Km 2.330,00: lascio a Voi trarre le proporzioni, mentre da parte mia è intenzione fornire a breve una tabella dei suddetti consumi al concessionario LEAF, al fine di condividere con essi i risultati concreti della circolazione di tale veicolo elettrico attraverso le strade del Vallo di Diano, con l’augurio che ciò possa suggerire i miglioramenti necessari per una migliore “simbiosi” tra rispetto dell’ambiente e mobilità quotidiana nelle nostre zone del Cilento.
    PAOLO MONZO

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