Bolletta “salata”, sul conto del Comune di Eboli telefonate per 18mila euro

Tra i privilegi della casta più duri a morire ci sono le telefonate a spese della collettività. I politici chiamano, i cittadini pagano. Pochi giorni fa, al Comune di Eboli è arrivata una bolletta da 18mila euro. Il mal costume dai risvolti penali ha «contagiato« anche alcuni dipendenti di via Ripa, come annuncia il quotidiano online “Il Mattino.it”. La maxi bolletta ha indignato il commissario prefettizio, Vincenza Filippi. La dirigente ministeriale romana ha convocato in ufficio i vertici comunali e avviato un’indagine interna.Chi ha speso tutti quei soldi in telefonate? Tra i politici spiccano i nomi di due giovani esponenti del centrosinistra. Un consigliere comunale di una lista civica è costato agli ebolitani 750 euro di telefonate in un mese. Un ex assessore dell’Api non è stato da meno, inaffti in un mese, anche lui ha speso quasi mille euro di telefonate. Molte le anomalie riscontrate. Ci sarebbero, infatti, ben 16 schede telefoniche senza intestatario nominale. L’addebito finale delle telefonate viene comunque pagato dal comune. Uno dei politici degli ultimi anni avrebbe addirittura gestito cinque schede telefoniche. Senza mai intestarle a suo nome, ma facendo pagare alla collettività la mole enorme di telefonate. Qualche politico ha chiamato dall’estero in Italia e dall’Italia all’estero. Il comune dovrebbe chiedergli i danni erariali. Nella giostra di telefonate gratis ci sono anche alcuni impiegati. Un ex dipendente è ancora titolare di una scheda telefonica comunale. Sono passati oltre due anni dal suo ultimo giorno di lavoro.

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