Accoltellate e lasciate morire. Maria e Pierangela unite da un tragico destino

Il giorno dopo i due femminicidi avvenuti a distanza di poche ore e di pochi chilometri nella provincia di Salerno emergono altri dettagli raccapriccianti. Entrambi i mariti delle due vittime, Maria D’Antonio di Postiglione e Pierangela Gareffa uccisa a Vibonati, hanno confessato gli atroci delitti. Maria e Pierangela sono state entrambe pugnalate e sono morte entrambe dissanguate. Nel primo caso, a porre fine alla vita di una giovane mamma di 39 anni è stato l’ex marito Cosimo Pagnani, Pierangela, invece, è stata uccisa da suo marito, quell’uomo con il quale condivideva la sua abitazione e la vita quotidiana. In quest’ultimo caso Sandro Efisio Pili dopo l’accoltellamento ha cercato di medicare la donna ed in seguito, prima della confessione, ha tentato di far passare l’accaduto come l’atroce conseguenza di un incidente domestico. Cosimo Pagani, invece, nonostante il suo silenzio iniziale aveva confessato virtualmente il delitto scrivendo sulla sua pagina Facebook, probabilmente dopo l’accoltellamento, al quale ha assistito la piccola Martina di 8 anni che lui definiva “la mia principessa”, “Sei morta…”, seguito da un insulto indirizzato alla sua vittima. Sconvolgenti i centinaia di “Mi Piace” e le condivisioni al post pubblicato sul profilo di Pagnani, ora oscurato. Intanto l’amministrazione comunale di Postiglione guidata dal Sindaco Pietro Pellegrino, attraverso una nota stampa diffusa nella serata di ieri ha espresso vicinanza alla famiglia di Maria D’Antonio ed “in particolare alla piccola Martina con l’auspicio che possano superare un giorno questi tragici momenti”. L’amministrazione di Postiglione assicura un forte impegno nel ricordo di quanto successo ed il concreto aiuto alla piccola Martina ed alla sua famiglia, elemento prioritario per il futuro. “Ci impegneremo, si legge infine, affinchè non possa mai più accadere e contrasteremo con tutti i mezzi a nostra disposizione ogni possibile atto di violenza similare”.