Strade killer in Campania. Nel 2013: 913 sinistri e 273 morti

I dati relativi agli incidenti avvenuti sulle strade della Regione Campania nell’anno 2013 sono davvero preoccupanti. Nella giornata di ieri, in occasione della presentazione del piano regionale della sicurezza stradale della Campania realizzato dal Centro Regionale Integrato per la Sicurezza Stradale gestito dall’agenzia Campana per la Mobilità sostenibile, in partenariato con l’Automobile Club d’Italia è stato presentato anche un  Centro di Guida Sicura che sorgerà a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta,  il primo del Sud Italia. Tornando ai numeri resi noti nel corso della conferenza stampa nel 2013 ci sono stati in Campania 9.100 incidenti con 273 morti e 13.848 feriti, per un costo sociale di un miliardo e 380 milioni di euro, ossia 240 euro per abitante. Un trend che sembra sia fortunatamente in diminuzione. Il 70% degli incidenti si concentra nel 9% dei Comuni e il 74% avviene su strade in ambito urbano. Tra le strade statali e regionali killer nel salernitano troviamo la Sorrentina, anche se c’è da dire che negli ultimi anni sono davvero numerose le arterie nel Vallo di Diano teatro di incidenti stradali, numerosi dei quali anche mortali.  Il documento presentato a Napoli fa  il punto della situazione,  sullo stato della sicurezza stradale in Campania, registrando il numero di incidenti che si sono verificati, la loro ripartizione per province, strade, tipologie, la situazione del parco veicolare pubblico e privato, i comportamenti a rischio dei conducenti, elaborando i principali dati ufficiali sul tema, in particolare quelli di Aci e Istat, oltre a rilevazioni dirette dal Centro Regionale Integrato per la Sicurezza Stradale. Tra le autostrade, ad avere il più alto indice di danno sociale da incidenti per km troviamo con il maggior numero di decessi (34 in 5 anni) alcune tratte regionali della A3 Salerno-Reggio Calabria seguite  da quelli avvenuti sull’ A1 Napoli-Roma-Milano. Sempre dal piano, si evince che oltre il 22% degli autoveicoli in Campania sono stati immatricolati prima del 1993, ben al di sopra della media nazionale che è del 13%. Addirittura quasi il 40% degli autobus che circolano nella nostra regione ha più di venti anni. Tra i dati relativi ai conducenti si evince che  solo il 51% dei campani nelle aree urbane indossa la cintura di sicurezza e il 73% il casco. E per quanto riguarda i conducenti professionali, ossia chi guida per lavoro: quasi il 12% dei conducenti di autocarri, ad esempio, fa uso del cellulare alla guida, mentre la quasi totalità dei tassisti non mette la cintura. Dopo aver così fotografato la situazione attuale, il piano si propone degli obiettivi attraverso una serie di azioni. Il principale obiettivo, secondo quanto hanno stabilito anche l’Unione europea e il piano nazionale della sicurezza stradale, è quello di dimezzare entro il 2020 il numero di morti per incidenti stradali rispetto al 2010 (per arrivare poi a “zero vittime” entro il 2050), ridurre del 50% i pedoni e i ciclisti morti per incidente stradale e del 40% le persone che hanno subito gravi lesioni e azzerare il numero di bambini vittime di incidenti.

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