Si è spento il regista Francesco Rosi. Nel 1967 scelse la Certosa di Padula per il film “C’era una volta…”

Si è spento oggi a Roma, alla veneranda età di 92 anni, il grande regista cinematografico Francesco Rosi, uno degli artisti più innovativi e “scomodi” espressi dal cinema italiano nel Novecento. Di origini napoletane, durante la seconda guerra mondiale fu compagno di liceo del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Dopo gli inizi come aiutoregista di Luchino Visconti, ha esordito nella regia in proprio con “La sfida” nel 1958. Autore di cinema politico e civile, è stato il primo a raccontare la camorra al cinema con “Le mani sulla città” nel 1963. Da ricordare almeno “Salvatore Giuliano”, del 1962, e il trittico “Uomini contro”, “Il caso Mattei” e “Lucky Luciano” nella prima metà degli anni Settanta, con protagonista il grande Gian Maria Volontè. Tra i numerosi premi vinti nel corso della sua carriera, ricordiamo la Palma d’Oro a Cannes nel 1972 per “Il caso Mattei”, il Leone d’Oro a Venezia nel 1963 per “Le mani sulla città” e il Leone alla carriera nel 2012.

per tg sera notizia rosiRosi girò alcune scene di un suo film anche nel nostro Vallo di Diano, scegliendo la location della Certosa di Padula per rappresentare il “Palazzo del Principe” nel film “C’era una volta…” del 1967, con Sophia Loren e Omar Sharif. Un film diverso dal resto della sua carriera, una vera e propria favola che rappresenta un episodio a parte nel suo coerente percorso cinematografico, tratto da una novella de “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile.

 

 

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