Sequestrati 10 kg di cocaina a Lauria. Droga occultata in auto. L’arrestato ora è a Sala Consilina

Dieci chilogrammi di cocaina, che erano nascosti all’interno di un’autovettura, sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza durante controlli effettuati nei pressi dello svincolo di Lauria Sud (Potenza) dell’autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria: il conducente, un uomo di origini calabresi, è stato arrestato. L’autovettura è stata controllata mentre viaggiava in direzione Reggio Calabria.
La droga era nascosta nelle cavità dei pannelli degli sportelli posteriori.

Ecco cosa è accaduto. Nel tardo pomeriggio del 29 gennaio, una pattuglia della Compagnia della Guardia di Finanza di Lauria, in servizio di perlustrazione per la repressione dei traffici illeciti, ha individuato, nei pressi dello svincolo di Lauria Sud dell’A/3 Salerno – Reggio Calabria, un’autovettura sospetta procedente in direzione sud. Durante il controllo, il conducente, unico occupante, in un primo tempo dimostratosi tranquillo ed impassibile, ha cercato di fornire ai militari operanti indicazioni rassicuranti circa le circostanze del suo viaggio, adducendo di essersi recato a Roma. Le sue affermazioni venivano però tradite dalla presenza dello scontrino di una consumazione avvenuta in un autogrill nei pressi di Lamezia Terme qualche ora prima. La provenienza dichiarata è apparsa palesemente incompatibile con i tempi di percorrenza fino alla Capitale. I finanzieri, dinanzi anche a segnali di tensione, hanno così sospettato che la provenienza più probabile era da individuare in qualche località campana, presumibilmente del napoletano. I primi riscontri sulla fedina penale del soggetto, pregiudicato per reati in materia di armi e contro il patrimonio, unitamente al luogo di origine, un paese della Locride, hanno suggerito l’opportunità di ulteriori approfondimenti, svolti.

La meticolosa ispezione del mezzo ha portato all’individuazione dei nascondigli utilizzati dal trafficante per il trasporto della cocaina, ricavati all’interno dei pannelli di rivestimento di entrambi gli sportelli posteriori dell’autovettura . Nelle cavità della carrozzeria erano stati inoltre stipati diversi sacchetti di polvere di caffè, espediente utilizzato, in maniera ricorrente, per tentare di ingannare il fiuto delle unità cinofile. Significativa, inoltre, la presenza sugli involucri di cellophane di una effige riproducente un ananas, segno distintitivo rivelatore della provenienza dello stupefacente da una specifica area di produzione colombiana. Tale elemento costituirà oggetto di analisi comparate con similari sequestri avvenuti sul territorio nazionale. La cocaina individuata è risultata ammontare a 10 chilogrammi e, alle prime analisi speditive, ha evidenziato un grado di purezza del 75%. Gli investigatori, ritengono, pertanto, che se ne sarebbero potute ricavare circa 50.000 dosi per la vendita al dettaglio, con un guadagno di 2 milioni di euro circa, quadruplicato rispetto al valore di acquisto, stimato in circa 500.000 euro. Il conducente dell’autovettura, tale R.P. di 39 anni, di cui si sta tracciando il profilo criminale, è stato tratto in arresto in flagranza di reato ed associato al carcere di Sala Consilina. E’ stata contestualmente disposta la perquisizione del domicilio, ad opera dei finanzieri del Gruppo di Locri. Sono in corso sviluppi investigativi sotto lo stretto coordinamento del Procuratore della Repubblica di Lagonegro, Dott. Vittorio Russo e del P.M. Greco, da approfondire attraverso l’analisi del materiale rinvenuto (appunti, memoria dell’apparato cellulare) curando il raccordo investigativo con organi giudiziari e di polizia territorialmente competenti sull’area di provenienza del responsabile.

L’intervento repressivo ha confermato il fattore di rischio costituito dalle direttrici di collegamento stradali centro-sud che attraversano la Basilicata, lungo le quali i trafficanti trasportano carichi illeciti, anche di ingenti proporzioni, contando sul continuo e massiccio flusso veicolare. E’ sulla base di tali valutazioni che vengono periodicamente predisposti, dai reparti della Guardia di Finanza, articolati dispositivi di interdizione e di intervento.

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