Il Pd, il convegno della discordia e la frattura nel Vallo di Diano

Il convegno della discordia. Un incontro sui fondi europei a Teggiano rischia di creare una frattura insanabile all’interno del Partito democratico del Vallo di Diano. Di certo la frizione c’è stata. E può essere inquadrata anche come una “lite” generazionale.

Andiamo ai fatti. Sabato a Teggiano si organizza un incontro sui fondi europei. Non c’è il simbolo del Pd a marchiare l’incontro ma lo stesso viene organizzato da Rosvelia Ragone, segreteria provinciale del partito, teggianese, rinnovatrice e quindi nel cerchio di Tommaso Pellegrino. Il convegno assume così le stimmate del Pd anche senza il marchio ufficiale: e naturalmente si veste di spinta verso Vincenzo De Luca alle prossime primarie. Ragone infatti sostiene la candidatura dell’ex sindaco di Salerno e al convegno c’è, insieme a Pellegrino, anche Piero de Luca, rampollo di famiglia. Al tavolo presenti anche Elia Rinaldi, Francesco Cavallone e Settimio Rienzo. Ma a far rumore non sono stati i presenti bensì gli assenti del Pd. Il consigliere regionale  Donato Pica, il consigliere provinciale Paolo Imparato e il presidente della Comunità Montana Raffaele Accetta. Non invitati, almeno al tavolo dei relatori. Non arrivano dichiarazioni ufficiali da parte dei tre “decani” del partito democratico territoriali. Ma – da più parti – giungono voci di malumori nei confronti della scelta degli ospiti al convegno.  Diversi – sempre stando ai rumors – i motivi che hanno fatto alzare il livello di malessere dei tre e di altri esponenti del partito. La presenza di Rocco Cimino (sindaco di Teggiano ma poco affine al Pd), la presenza di Settimio Rienzo invece di quella di Paolo Imparato o comunque di entrambi. Ovvero la spaccatura del Pd all’interno dello stesso paese: Padula. A questo quadro va accostata anche la firma di Ragone era in calce al documento della segreteria contro Sergio Annunziata sulle guerre interne al partito stesso. Annunziata – bisogna ricordare – non era menzionato direttamente nel documento ma il suo riferimento era ben comprensibile. Allo stesso tempo, in questa spaccatura ben evidente, occorre aggiungere l’organizzazione in contemporanea di un convegno a Casalbuono organizzato dalla Pro Loco sul turismo.  All’incontro hanno partecipato Donato Pica e Attilio Romano. Il sindaco di Casalbuono è molto vicino proprio a De Luca. Lo stesso Romano pur non rilasciando dichiarazioni non è stato certo contento di vedere in contemporanea tale convegno. Una situazione quindi incandescente e con possibili conseguenze sul futuro.

L’ultimo convegno potrebbe quindi aumentare una frizione già ben presente che rischia di trasformarsi se non lo è già in frattura. E sembra sempre di più una frattura generazionale. E che potrebbe incidere anche sull’unione del partito del territorio in vista della scelta di nomi condivisi su cariche importanti come può essere quella, ad esempio, del presidente del Parco. Anche se in questo caso non si parla di voti ma di eventuale influenza. Discorso più acceso e ben più concreto (oltre che imminente) riguarda la votazione del presidente della Comunità Montana (carica già scaduta), di quella del Gal e di altri enti sovracomunali. Come si schiererà il Pd del Vallo di Diano? Sarà compatto su un nome? O ci sarà la definitiva rottura.

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2 risposte

  1. paolo lupo ha detto:

    piddi, facendo un parallelo sull’operato nazionale e quello locale la conclusione è la stessa..chiavica ,

    sia di politica che di rappresentanza.

  2. Roberto De Luca ha detto:

    Un quadro completo. E sconvolgente.

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