Il Comitato No al Petrolio nel Vallo Di Diano contro Pittella, pronti ad alzare le barricate

Il Comitato no al petrolio nel Vallo di Diano ringrazia in primis i giornalisti di Presa Diretta per il reportage sul petrolio andato in onda domenica  su Rai Tre ed esprime solidarietà alla prof.ssa Albina Colella per le intimidazioni ricevute. Non è della stessa opinione il governatore della Basilicata Marcello Pittella il quale, reduce da un tour scolastico nella scorsa settimana nella sua regione all’insegna di fischi e contestazioni, ha ben pensato di controbattere oggi sulla Nuova del Sud con un articolo nel quale indica formalmente il Vallo di Diano come terra in cui procedere alle nuove estrazioni petrolifere, prima di procedere con i nuovi insediamenti nella Basilicata. Perché? Pittella jr. prova “Forte Irritazione” per la messa in onda della puntata di “Presa Diretta”, rea di aver mostrato il disastro ambientale ed economico nella sua regione causato da 25 anni di completo asservimento all’industria petrolifera. E cosa c’entra il Vallo di Diano? É forse colpevole di aver sostenuto i fratelli lucani in una battaglia di verità a tutela della salute e dell’ambiente? I suoi politici al di qua del confine – quasi tutti anche suoi colleghi di partito – sono forse responsabili di aver tutelato territorio e persone al di qua del confine senza aver abbassato il capo davanti all’industria petrolifera. Pittella jr ha additato con violenza un territorio storicamente fratello di quella Val d’Agri che oggi porta il peso insostenibile di una scelta “da politica industriale dei primi del ‘900”, come è stato opportunamente fatto notare dai tanti addetti ai lavori che nelle rinnovabili costruiscono l’Italia del 21esimo secolo. Alle sue affermazioni, rilanciate dalle colonne di un quotidiano lucano, viene spontaneo porre due semplici quesiti: 1) Quando è stato accertato che nel Vallo di Diano esiste il petrolio, dato che l’unico pozzo esplorativo che si era programmato di fare – quello che i valdianesi e le istituzioni che li rappresentano hanno impedito a SHELL di realizzare nel 2012 – non ha mai visto la luce? 2) Per quale motivo lega lo sviluppo di nuovi pozzi estrattivi in Basilicata al previo impianto di pozzi nel Vallo di Diano? A noi questo atteggiamento ricorda il detto “muoia Sansone con tutti i Filistei”. Il Comitato No al Petrolio nel Vallo di Diano, che è tra i fondatori del NoTriv nazionale ed aderisce attivamente allo stesso, chiede a Pittella jr. di ritornare quanto prima su posizioni consone al ruolo istituzionale che ricopre. Chiede al governatore lucano di dirigere la sua “Forte Irritazione” contro i responsabili dello sfascio economico e sociale della sua regione che nel 2014 ha registrato un -6.6% sul Pil, peggiore dato tra le 20 regioni d’Italia. Sappiamo che con la legge Sblocca Italia nessuno è salvo ma ci chiediamo se le esternazioni di Pittella mostrino gia’ un ‘intesa di sfruttamento del nostro territorio o se è solo una trovata per animare una guerra tra poveri! Il Comitato no al petrolio, fondatore del coordinamento nazionale No Triv, vigilera’ al di qua e al di là’ dei monti! Senza confini territoriali ! Ci dispiace governatore ma saremo ovunque a presidiare. Chiediamo ai Sindaci dei Comuni del Vallo di Diano e a tutti i consiglieri comunali di esprimere contrarietà a tali dichiarazioni attraverso un documento ufficiale. Ci teniamo, infine, a sottolineare che la campagna elettorale già apertasi in Campania si giocherà sul nostro territorio proprio sui temi del petrolio e dell’energia . Lo chiariamo una volta  per tutti a quanti nei prossimi giorni arriveranno nel Vallo a proporre programmi. No al Petrolio senza se e senza ma!

Comitato No al petrolio nel Vallo di Diano

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