Truffa alle Poste di Monte San Giacomo, il 24 giugno l’Udienza preliminare: 6 le richieste di rinvio a giudizio

Il GUP presso il Tribunale di Lagonegro ha fissato per il prossimo 24 Giugno l’udienza preliminare relativa alle richieste di rinvio a giudizio formulate dal pubblico ministero Amato Barile lo scorso 25 Novembre 2014, a conclusione delle indagini sulla truffa alle Poste di Monte San Giacomo. Sono 6 gli indagati per la vicenda che ha visto, tra il 2005 ed il 2013, volatilizzarsi più di 1 milione e 123mila euro dalla disponibilità di circa 40 utenti dell’ufficio postale del piccolo comune dal Vallo di Diano. Le accuse più gravi riguardano Lucia Anna Darino, responsabile pro-tempore dell’Ufficio Postale, che dovrà rispondere di peculato, falso ideologico, falso materiale, sostituzione di persona, falsità in scrittura privata e soppressione di documenti originali. A difenderla l’avvocato Francesco Di Paola di Sala Consilina.  Gli altri indagati sono il marito della ex direttrice, Mattia Romanelli (accusato di riciclaggio), il figlio Marcello Romanelli (accusato di riciclaggio), il fratello Remigio Darino (portalettere presso lo stesso ufficio postale, è accusato di essersi appropriato indebitamente, in concorso con la sorella, di un assegno postale di 19mila 215 euro intestato a terzi), Carmela Sirignano (accusata di riciclaggio e di reimpiego di denaro di provenienza illecita) e Giuseppina D’Onofrio (accusata di reimpiego di denaro di provenienza illecita). All’udienza preliminare sono stati convocate anche le parti lese individuate, in tutto 47, tra le quali Poste Italiane SPA e Poste Vita SPA. In prima fila ovviamente gli utenti dell’Ufficio Postale di Monte San Giacomo ai quali, secondo le accuse, la Darino avrebbe sottratto complessivamente la somma di 1 milione 123mila e 600 euro, avendo avuto in qualità di direttore pro-tempore dell’ufficio postale la disponibilità di denaro tra le altre cose mediante la gestione di libretti di risparmio governata dalla funzione “on line”, Buoni Fruttiferi Postali de-materializzati e Buoni Fruttiferi Postali Cartolari. Diverse, sempre secondo le accuse, le modalità utilizzate dalla Darino per impossessarsi del denaro, con le singole somme sottratte a circa 40 utenti e individuate nel corso delle indagini, che vanno da un minimo di 834 euro ad un massimo di 248mila euro. Tra le modalità individuate dall’accusa ci sono  la conversione di libretti convenzionali ed in formato cartaceo il libretti “on line” all’insaputa e senza il consenso degli intestatari, che mai avevano chiesto tali conversioni e che conservavano  quindi il libretto originario, senza accorgersi del denaro sottratto. Ma anche l’esecuzione in proprio favore di rimborsi fraudolenti di Buoni fruttiferi de-materializzati all’insaputa dei clienti. La vicenda ha scosso profondamente la comunità di Monte San Giacomo: ad essere colpiti in particolare sono stati molti anziani, e anche cittadini di origini sangiacomesi residenti all’estero. Il 16 Aprile 2014  la Tenenza della Guardia di Finanza di Sala Consilina, su disposizione dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lagonegro, aveva sottoposto a sequestro preventivo per equivalente somme di denaro, beni mobili e immobili e disponibilità economico-finanziarie di Lucia Anna Darino e di Mattia e Marcello Romanelli per circa due milioni di euro.

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