Tratta di donne rumene nella Piane del Sele. Un voto alle primarie Pd in cambio di documenti

Ancora una volta la politica ed il malaffare si intrecciano. Ad Eboli, come riporta il corrieredelmezzogioro.it è stato scoperto un giro di  “certificati falsi di residenza e codici fiscali per stranieri in cambio di un voto alle primarie del Pd per le elezioni comunali”. Secondo il quotidiano, questo era “uno degli accordi che il  dirigente dell’Ufficio anagrafe del Comune di Eboli, padre di un consigliere comunale uscente, aveva stabilito con un gruppo criminale della Piana del Sele specializzato nello sfruttamento di lavoratori stranieri. Il funzionario garantiva la documentazione falsa dal Comune e in cambio otteneva voti da poter gestire a seconda delle necessità alle primarie del Pd”. Coinvolto anche un imprenditore di Eboli proprietario di un camping considerato dagli inquirenti un “riferimento territoriale del gruppo criminale”. L’uomo era conosciuto alla forze dell’ordine per reati simili.  Sono 9 le persone tratte in arresto dai Carabinieri di Salerno, coinvolte in quella che da molti è stata definita una vera e propria “tratta degli esseri umani” gestita da un’organizzazione transnazionale multietnica specializzata nella tratta di cittadine romene da sfruttare in aziende agricole, sottopagate e vessate con minacce e  violenze. Il corrieredelmezzogiorno.it aggiunge un altro interessante particolare “potrebbe risalire già a due anni fa lo sfruttamento degli stranieri per farli votare alle primarie del Pd. Ed è molto probabile che questa inchiesta si intrecci con una denuncia arrivata, proprio su Eboli, in occasione delle consultazioni del partito democratico per la scelta dei candidati alle elezioni parlamentari. In quella occasione fu Simone Valiante, oggi deputato, a segnalare ai carabinieri strane presenze ai seggi e afflussi anomali anche da parte di cittadini stranieri”. Una vicenda che mette in dubbio, ancora una volta non solo alcuni personaggi che ancora affollano la politica italiana, ma, anche in questo caso ancora una volta, l’onestà delle persone che dinanzi a fatti del genere hanno taciuto o fatto finta di non sapere.

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