Raccordo Sicignano-Potenza: nel territorio di Buccino area di sosta diventa immensa discarica abusiva

Si conosce bene il danno in termini economici che ha colpito e continua a mettere in ginocchio i produttori agricoli dell’area tristemente nota come “Terra dei fuochi”, per colpa di una inefficiente rete di controlli dello smaltimento di rifiuti. Un territorio reso discarica, una volta indossata la maglia nera della pericolosità ambientale, si avvia a quel declino economico che diventa un difficilmente arginabile “maelstrom” capace di inghiottire sacrifici, investimenti, costose campagne pubblicitarie di valorizzazione turistica, potenzialità e peculiarità del territorio, e da cui è difficilissimo uscirne (fare click sulle immagini per ingrandire).

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Da qui la necessità di una forte attenzione, da parte delle istituzioni, affinché un territorio resti incontaminato, salubre e in grado di continuare ad offrire peculiarità agricole e prodotti d’eccellenza oleari, caseari ed eno-gastronomici che portano economia e turismo alle aziende. Il problema legato al deturpamento del territorio, sopratutto per l’indiscriminato ed irresponsabile abbandono di rifiuti casalinghi ed industriali in discariche abusive, deve essere affrontato tout-court sul nascere, onde evitare conseguenze poi difficili da gestire nonché costose nel ripristinare lo status quo. E’ questo che può accadere nel territorio di Sicignano degli Alburni, a confine del Comune di Buccino, nell’immediata vicinanza dello svincolo autostradale di Sicignano degli Alburni sul tratto RA05 del tratto Sicignano-Potenza della Strada Europea E847.

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La prima piazzola di sosta che si incontra imboccando l’importante arteria stradale, situata a qualche decina di metri da un torrente che defluisce nel fiume Tanagro, è diventata infatti una enorme discarica abusiva a cielo aperto, ed una enorme mole di rifiuti, delle tipologie più disparate, si sta accumulando. L’area di sosta sottesa al maestoso massiccio degli Alburni, che dovrebbe permettere allo stanco autista una sosta di ristoro e la visione di un panorama di grande fascino, offre tutt’altro spettacolo: a partire dall’accumulo di pneumatici, agli scarti di lavorazione, ai rifiuti casalinghi, fino a residui di lavorazione edile e a pezzi di ricambio di autocarrozzerie. L’elenco delle tipologie di rifiuti è grande quanto la quantità e la pericolosità dell’illegale discarica, nonostante il troneggiare di un cartello in loco che esplicita che “L’ANAS Spa, Compartimento di Potenza della viabilità per la Basilicata, fa divieto di depositare rifiuti e materiale di qualsiasi specie, e i trasgressori saranno puniti a norma del D.Lsg. n.22 del 05/02/1997”.

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Cosa è accaduto e che cosa non sta funzionando nel verso giusto, in termini di controlli da parte di chi ne è preposto, per il verificarsi dell’abbandono e dell’accumulo di una considerevole e pericolosa quantità di rifiuti in questa area? Eppure il problema di aree di sosta rese mini-discariche abusive era già conosciuto quando anni addietro si era creata situazione analoga in altre aree di sosta sullo stesso tratto stradale che attraversava il territorio di Buccino; tale incresciosa situazione fu sollevate e infine risolta dall’allora Assessore Comunale all’ambiente del Comune di Buccino Maria Boffa.

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Certo è che il problema non affligge solo questa zona, visto che l’impunito e scriteriato abbandono di immondizia è sotto gli occhi di tutti anche nella prima metà tratto stradale della SS19 che da Battipaglia conduce ad Eboli, nonchè sulla SP36/a che, dallo svincolo autostradale di Sicignano degli Alburni della A3 SA-RC, porta alla stazione ferroviaria di Sicignano. Dove, a seguito di un recente disboscamento nel terreno adiacente al km 5, sono in bella mostra carcasse di elettrodomestici, sanitari rotti, pneumatici ed altro materiale vario. Il problema e il disagio, che per ovvi motivi sono imputabili anche ai notevoli costi dei controlli per prevenire e sanzionare i trasgressori, sono principalmente connessi all’inciviltà e all’incoscienza dei cittadini incapaci di comprendere la pericolosità dell’avvelenamento dei terreni; avvelenamento che poi lo si ritrova nei prodotti ortofrutticoli, caseari, enogastronomici e di macellazione che si consumano tutti i giorni.

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A tutto questo si aggiungono sia il danno economico per i produttori di eccellenze alimentari locali, che il danno di immagine che ne riceve il territorio, già penalizzato da una mancanza di infrastrutture che frena quella piccola fascia di turisti (15% circa) che decide di visitare il territorio a sud di Salerno quando è già in visita al territorio Partenopeo. Non va nemmeno sottovalutato il danno di immagine per la Basilicata, visto che l’arteria autostradale, che include l’area di sosta incriminata , è proprio la strada che collega la A3 SA-RC a Matera e sarà percorsa dai molti turisti in visita alla caratteristica Città dei Sassi a seguito della recente nomina di Capitale Europea della Cultura.

Quintino Di Vona (Corrispondente Cronache del Salernitano)

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