Problema randagismo. La proposta di Di Giuseppe ” Cibo e acqua per cani randagi in cambio di bottiglie vuote”

Sono noti ormai a tutti i numerosi ritrovamenti nell’ultimo periodo, sul territorio valdianese, di corpi senza vita di cani randagi violentemente e crudelmente uccisi. Esiste una legge che condanna gli atti di crudeltà contro gli animali, i maltrattamenti ed il loro abbandono, in quanto il fenomeno del randagismo è una problematica causata dall’uomo, dalla cattiva gestione dei cani domestici, lasciati incontrollati e liberi di riprodursi. Ma non basta una legge ad evitare il randagismo ed è per questo che “un intervento decisivo deve essere attuato dalle Amministrazioni Comunali che sono tenute ad attuare piani di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione e la gestione dei canili o anche tramite convenzioni con associazioni animaliste”. E’ quanto spiega Giuseppe Di Giuseppe, attivista del Movimento 5 Stelle, in un documento protocollato nella mattinata di ieri presso il Comune di Sala Consilina e indirizzato al Sindaco Francesco Cavallone avente ad oggetto la tutela degli animali e la prevenzione del randagismo. Di Giuseppe spiega come sia necessaria una struttura per la protezione degli animali o perlomeno la garanzia di un sostentamento in mancanza di quest’ultima. A tal proposito sottolinea come la mancata realizzazione del canile comprensoriale, i cui lavori furono iniziati nel lontano 2009 e non sono stati ancora ultimati, rappresenti un elemento di crescita del problema randagismo, un fenomeno che tende a incrementare con l’avvicinarsi della stagione estiva  a causa della ricerca di cibo e di acqua da parte degli animali. Per ridurre in parte la problematica e per garantire una soluzione efficace, l’attivista del Movimento 5 Stelle ha proposto all’Amministrazione Comunale di Sala Consilina quello che in Turchia è stato chiamato Smart Recycling Box. Si tratta distributori di cibo per animali randagi che accettano bottiglie di plastica da riciclare ed in cambio offrono razioni di cibo e acqua, il cui funzionamento, semplice ed economico, si basa sullo scambio tra plastica e cibo, praticamente a costo zero, dal momento che i contenitori riciclati coprono per intero l’acquisto dei pasti dei randagi. “Si tratta di un modo intelligente di prendersi cura della nostra città e delle tasche dei cittadini – continua di Giuseppe – visto che attualmente la spesa annua per la gestione dei cani randagi è di diverse decine di migliaia di euro”. Insomma una soluzione unica per due fenomeni: un beneficio per il riciclo ma soprattutto un rimedio utile al randagismo.

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