Scelta degli scrutatori a Sala Conilina, minoranza all’attacco: “Scelte poco edificanti della maggioranza”

Le opposizioni di Sala Consilina si uniscono per manifestare il proprio dissenso in merito alla scelta degli scrutatori in vista delle prossime elezioni. In un documento congiunto, firmato da Giuseppe Colucci, Antonio Santarsiere, Erminia Pinto, Michele Galiano, Luigi Cardano. si protesta per la decisione della maggioranza. Infatti si legge. “Si è tenuta l’adunanza pubblica della Commissione elettorale per la nomina di 54 scrutatori, da scegliere in un elenco di oltre 1.000 persone iscritte. La legge prescrive che si procede all’unanimità e, qualora questa non vi sia, ciascun membro della Commissione vota per un nome e sono proclamati eletti coloro che hanno ottenuto il maggior numero di voti, ed a parità di voti è proclamato eletto il più anziano di età”, spiegano. “Abbiamo proposto che le nomine avvenissero mediante sorteggio, al fine di  garantire la massima trasparenza, in quanto la “segnalazione diretta” comporta dei giudizi sulle persone e sulle rispettive condizioni sociali ed economiche. La maggioranza non ha accolto la nostra proposta, ergendosi a giudice delle particolari situazioni sociali ed economiche dei prescelti, anzi ci è stato precisato che alla maggioranza spettava la nomina di 42 scrutatori (elenco già da essa predisposto), mentre alla minoranza spettava la nomina di 12 scrutatori, e che in tal modo si sarebbe data un’opportunità di guadagno alle fasce più deboli, in quanto i prescelti sono conosciuti quali persone bisognose”. Quindi l’attacco. “Non abbiamo condiviso né il metodo, in quanto non vi è nessuna norma che stabilisce che alla maggioranza spetti il 76% delle nomine, né tantomeno la motivazione, perché la nomina diretta comporta necessariamente l’esclusione di tante altre persone che, pur bisognose, purtroppo ‘non sono state segnalate’, oppure che per dignità non hanno chiesto all’amministratore amico di essere nominati”. “A nostro giudizio – continua il documento congiunto – il metodo voluto dalla maggioranza è un’offesa alla dignità umana, per cui, tramite il componente Giuseppe Colucci, abbiamo deciso di votare contro il “criterio di votazione per nomina diretta”, non contro le persone nominate, convinti che non si risolve il problema della disoccupazione e dello stato di bisogno con un compenso di 120 euro lorde”. La dura accusa continua. “Facciamo notare che nel momento in cui abbiamo deciso di non voler fare nomi e, quindi si erano liberati altri dodici spazi da riempire, sono intervenute anche altre persone non facenti parte della commissione elettorale, per individuare e segnalare le restanti persone da nominare. Non è stata una situazione molto edificante, e di questo vogliamo farne partecipi i cittadini, che avrebbero potuto partecipare, se vi fosse stata una seppur minima informazione; infatti né nell’Albo Pretorio online, né nella pagina “amministrazione trasparente” non risulta il manifesto, che deve essere esposto due giorni prima dell’adunanza della Commissione”. Naturalmente ora c’è attesa per l’eventuale risposta della maggioranza.

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