Cattivo funzionamento dei Depuratori del Vallo di Diano, interrogazione al Ministro dell’Ambiente

La vicenda del cattivo funzionamento dei depuratori del Vallo di Diano approda anche in Parlamento, grazie all’interrogazione a risposta scritta presentata dalla deputata salernitana del M5S Silvia Giordano al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti lo scorso 5 Maggio.

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Dunque dopo l’interrogazione presso la Commissione Europea da parte dell’Eurodeputato del M5S Nicola Pedicini, coordinatore della Commissione Ambiente e Sanità,  e altri tre eurodeputati Grillini, e dopo che proprio nelle ultime ore Consac SPA ha sostanzialmente confermato, attraverso un comunicato stampa, il pessimo stato della maggior parte dei depuratori valdianesi, l’inchiesta condotta dal CittadinanzAttiva di Sala consilina ottiene un altro importante risultato.

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Questa volta l’interrogazione presentata al Ministro dall’On. Silvia Giordano in particolare focalizza la sua attenzione sulla richiesta di informazioni e relazioni sullo stato di qualità delle acque del bacino idrografico del fiume Tanagro-Sele. “Attualmente nell’area del Cilento –si legge tra l’altro nel documento- un monitoraggio dello scarico di acque reflue in diversi comuni tra i quali Casalbuono, Auletta, Teggiano, Padula, Sassano e Sala Consilina, sembra aver evidenziato la totale inadeguatezza delle infrastrutture preposte allo smaltimento degli scarichi urbani e industriali. Molti depuratori di questo esteso agglomerato urbano pare siano malfunzionanti ed alcuni versano in totale stato di abbandono, permettendo di fatto l’inquinamento delle aree circostanti e lo scarico di fanghi e acque non trattate nel bacino idrografico del fiume Tanagro-Sele, rientrante nell’omonima area naturale protetta riconosciuta dalla regione Campania nel 1993”. Di qui la richiesta al Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, al quale la parlamentare salernitana del M5S chiede di sapere se il Ministro sia a conoscenza della vicenda, e se la Regione Campania abbia fornito i dati conoscitivi, le informazioni e le relazioni sullo stato di qualità delle acque del bacino idrografico del fiume Tanagro-Sele.

ECCO IL TESTO COMPLETO DELL’INTERROGAZIONE:

Interrogazione a risposta scritta 4-09054 presentata da GIORDANO Silvia– Testo di Martedì 5 maggio 2015, seduta n. 421

SILVIA GIORDANOAl Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

— Per sapere

– premesso che:
il decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152, recepisce la direttiva comunitaria 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane, che costituisce in quest’ambito la norma di riferimento per gli Stati membri della Unione europea; il decreto prevede lo sviluppo di attività di monitoraggio per la quantificazione del danno ambientale esercitato dall’uomo e offre le basi per la ricerca di sistemi di depurazione «appropriati» in base a specifici obiettivi di qualità delle acque naturali;
il decreto ministeriale del 18 settembre 2002, n. 198 «Modalità di attuazione sullo stato di qualità delle acque, ai sensi dell’articolo 3, comma 7, del decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152», prevede che vengano trasmessi ad APAT (ora ISPRA) dalle regioni e province autonome i dati conoscitivi, le informazioni e relazioni sullo stato di qualità delle acque, secondo le modalità e gli standard informativi specificati dal decreto entro e non oltre le scadenze temporali previste dal decreto;
in particolare, le informazioni relative alle pressioni riguardano i settori 2 (disciplina degli scarichi) e 3 del decreto (protezione delle acque dall’inquinamento da nitrati provenienti da fonti agricole);
l’articolo 75, comma 5, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, prevede che le regioni assicurino la più ampia divulgazione delle informazioni sullo stato di qualità delle acque e trasmettano al dipartimento tutela delle acque interne e marine dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (ora ISPRA). Il dipartimento tutela delle acque interne e marine dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT) elabora a livello nazionale, nell’ambito del sistema informativo nazionale dell’ambiente (SINA), le informazioni ricevute e le trasmette ai Ministeri interessati e al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, anche per l’invio alla Commissione europea;
attualmente, nell’area del Cilento, un monitoraggio dello scarico di acque reflue in diversi comuni tra i quali Casalbuono (SA), Auletta (SA), Teggiano (SA), Padula (SA), Sassano (SA) e Sala Consilina (SA) sembra aver evidenziato la totale inadeguatezza delle infrastrutture preposte allo smaltimento degli scarichi urbani e industriali. Molti depuratori di questo esteso agglomerato urbano pare siano malfunzionanti ed alcuni versano in totale stato di abbandono, permettendo di fatto l’inquinamento delle aree circostanti e lo scarico di fanghi e acque non trattate nel bacino idrografico del fiume Tanagro-Sele, rientrante nell’omonima area naturale protetta riconosciuta dalla regione Campania nel 1993 –:

-se il Ministro interrogato sia a conoscenza della vicenda descritta in premessa;
-se la Regione Campania abbia fornito i dati conoscitivi, le informazioni e relazioni sullo stato di qualità delle acque del bacino idrografico del fiume Tanagro-Sele.
(4-09054)

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