Reato di Omicidio Stradale, via libera dalla Commissione Giustizia. Ecco le pene previste

Fino a 12 anni di carcere per chi uccide qualcuno guidando un’automobile o una imbarcazione sotto l’effetto di alcol o droghe, che diventano 18 anni nel caso di omicidio plurimo, e la revoca della patente fino a 30 anni. Sono alcuni degli articoli più significativi contenuti nel disegno di legge relativo al reato di Omicidio Stradale, che entro la fine del 2015 potrebbe diventare realtà. Il primo importante step è stato superato ieri al Senato, con l’approvazione in Commissione Giustizia del disegno di legge. Ora il testo arriverà in aula, sempre al Senato, ed il relatore Giuseppe Cucca del Pd si dice convinto che la discussione inizierà entro la prima decade di Giugno. Poi sarà la volta della Camera, probabilmente in autunno. Si tratta di una legge attesa con particolare trepidazione anche nel Vallo di Diano: dove dopo le innumerevoli vittime della strada degli ultimi anni, causate quasi sempre da comportamenti scorretti alla guida, sono in tanti a richiedere l’introduzione del reato di omicidio stradale per i responsabili. Non a caso l’iter in corso è seguito con particolare attenzione dal presidente dell’Associazione “Life” Sicurezza Stradale Daniele Campanelli che ieri sera ha commentato positivamente sul social network Facebook l’importante passo in avanti compiuto verso l’introduzione del reato. La Commissione Giustizia del Senato ha approvato il testo quasi all’unanimità, con il voto contrario di Forza Italia che si oppone in particolare alla sanzione, ritenuta eccessiva, della revoca della patente fino ai 30 anni. Nel testo, che ora arriverà in aula, si introduce, innanzitutto il delitto di omicidio stradale e nautico. Chiunque guida un veicolo a motore, una imbarcazione o una moto d’acqua in stato di ebbrezza alcolica o sotto l’effetto di droghe, e causa la morte di una persona, è punito con la reclusione da 8 a 12 anni; pena che arriva a 18 anni in caso di omicidio plurimo. Pene severe anche per chi provoca la morte di una persona in seguito a una manovra pericolosa, anche se non si è sotto l’effetto di alcol o droga: dai 7 ai 10 anni se l’incidente mortale avviene perché si attraversa un incrocio passando con il semaforo rosso o si fa una manovra di inversione del senso di marcia o un sorpasso in prossimità delle strisce pedonali, per fare qualche esempio. La stessa pena sarà applicata anche in caso di incidente mortale in acqua. C’è poi la revoca della patente, con differenziazioni: se si uccide qualcuno mentre si guida ubriachi la revoca arriva fino a 15 anni; fino a 20 anni, invece, se in passato si è stati già sottoposti all’alcoltest con esiti positivi. Se, infine, si guida in stato di ebbrezza e si supera il limite di velocità scatta la revoca massima dei 30 anni. La legge si propone di garantire pene severe, ma soprattutto effettive: l’elevazione della pena minima ad 8 anni nei casi previsti di omicidio stradale è l’aspetto più significativo per rendere più difficile il meccanismo dei giochi delle attenuanti e dei patteggiamenti, e per far sì che alla fine gli omicidi della strada non rimangano di fatto impuniti. Qualche perplessità deriva dall’estensione delle nuove pene dell’omicidio stradale ad analoghe tipologie di comportamenti per chi è alla guida di natanti, imbarcazioni e moto d’acqua. Il timore è che questa parte della legge possa appesantirne ed allungarne il percorso di approvazione.

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