Marina di Pisciotta, contributi pubblici percepiti indebitamente. Sequestrati beni per 2,6 milioni di euro

I militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Salerno, nell’ambito di accertamenti per responsabilità amministrativa e su delega della Procura Regionale presso la Sezione Giurisdizionale per la Campania della Corte dei Conti, hanno eseguito, con contestuale invito a dedurre, un provvedimento di sequestro conservativo autorizzato dalla Sezione Giurisdizionale della Campania della Corte dei Conti, su istanza del Vice Procuratore Generale Dott. Aurelio Laino, nei confronti della società Dolphin Party S.r.l., proprietaria del villaggio turistico denominato Le Marée, ubicato in Marina di Pisciotta (SA).

Il sequestro ha, inoltre, interessato i  beni e le disponibilità finanziarie di L.A. e M.G., rispettivamente rappresentante legale ed amministratore di fatto della società destinataria del provvedimento. Tale misura conservativa, scaturita dall’accertamento di responsabilità amministrative per danni erariali, è pari all’importo complessivo di Euro 2.612.078,00, corrispondente al contributo pubblico in conto capitale ed a fondo perduto indebitamente percepito, in violazione della Legge n.488/92.

Nel dettaglio, il danno erariale contestato alla società ed ai relativi amministratori, trae origine da un’articolata indagine di polizia giudiziaria, sviluppata anche con l’ausilio degli accertamenti bancari, eseguita dai finanzieri del Comando Provinciale di Salerno (e coordinata dalla Procura di Vallo della Lucania), che ha consentito di acclarare un meccanismo delittuoso attuato, anche mediante la creazione ad hoc di “società schermo”, essenzialmente con:

  • l’emissione di false attestazioni all’Ente erogatore;
  • l’utilizzo di fatture relative ad operazioni in tutto o in parte inesistenti emesse da molteplici imprese compiacenti (che ha consentito alla società di rendicontare costi sovrafatturati, quindi solo in parte sostenuti, per cui il reale importo dei lavori effettuati è risultato di gran lunga inferiore a quello dichiarato dall’impresa nella rendicontazione finale di spesa);
  • il reimpiego delle somme illecitamente ottenute per un successivo fittizio ed artificioso aumento del capitale sociale, a sua volta propedeutico e requisito indispensabile ai fini della percezione delle provvidenze pubbliche.

 

L’attività oggetto del presente comunicato si inquadra nel più ampio contesto della collaborazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Salerno con la Procura Regionale della Corte dei Conti di Napoli e costituisce il tangibile e sinergico impegno istituzionale a presidio del corretto impiego delle risorse dello Stato ed a contrasto degli sprechi e delle inefficienze nell’impiego delle risorse pubbliche stanziate per il supporto delle attività produttive e deviate per interessi esclusivamente privati.

 

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