Acque reflue nel Vallo di Diano: la Commissione europea avvia una procedura di infrazione per Casalbuono, Teggiano, Sassano e Padula

La Commissione Europea ha risposto all’interrogazione presentata dall’eurodeputato del Movimento Cinque Stelle, Piernicola Pedicini, in merito alla gestione delle acque reflue nel Vallo di diano e nel Cilento. La Commissione ha puntato il dito sulla situazione nei comuni di Casalbuono, Teggiano, Sassano e Padula e ha fatto sapere che questi agglomerati non soddisfano le prescrizioni della direttiva europea  per questo motivo sono stati inseriti in un procedimento di infrazione già avviato nel 2014.  “Ora – ha spiegato la Commissione – si attendono le risposte delle autorità italiane, ai sensi dell’articolo 258 del trattato sul funzionamento dell’Ue, e su tale base verrà deciso se adottare ulteriori misure che potrebbero portare ad un intervento della Corte di giustizia europea”.

La Commissione  – come riposta il sito Irpinia 24 – ha evidenziato che “Auletta non è assoggettata agli obblighi di raccolta e trattamento delle acque reflue perché, essendo una piccola realtà, non rientra nei parametri della direttiva europea, mentre Sala Consilina, a seguito degli accertamenti effettuati, risulta che rispetti gli obblighi in questione”.  La Commissione ha comunicato che per quanto riguarda la situazione del Cilento e Vallo di Diano e sul fatto che potessero essere considerati territorio “sensibili”, “le autorità italiane non hanno designato l’area urbana menzionata come area “sensibile” e pertanto per le acque reflue scaricate non è previsto un trattamento più rigoroso del trattamento secondario o biologico. Spetta tuttavia alle autorità italiane – è sempre la Commissione a sostenerlo – garantire che per tutti gli agglomerati urbani con una popolazione superiore a duemila abitanti che scaricano nel bacino idrografico Sele–Tanagro, ci sia l’obbligo di raccogliere l’insieme delle acque di scarico e applicare il trattamento secondario previsto”.

“La risposta della Commissione europea – ha commentato Pedicini sempre sul sito iripino – è un primo risultato che abbiamo raggiunto e riteniamo importante aver appreso che c’è già un procedimento di infrazione Ue in corso che spingerà la Regione Campania e tutte le autorità italiane preposte ad intervenire su un problema ambientale così serio e urgente come lo scarico e il trattamento delle acque reflue in un’area naturale protetta molto pregiata come quella del bacino idrografico Tanagro-Sele”.

Il tutto è partito da un inchiesta dal titolo “Mala Gestione delle acque reflue nella provincia di Salerno”, condotta da Cittadinanzattiva Sala Consilina sul cattivo funzionamento di molti depuratori del Vallo di Diano.

CittadinanzAttiva_Sala_Consilina NICOLA PIEDICINI  M5S

 

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