San Pietro al Tanagro, bocciata la proposta della minoranza di ridurre l’aliquota dell’Imu agricola

I cittadini di San Pietro al Tanagro, come del resto di altro paesi del Vallo di Diano, sono stati chiamati lo scorso 30 giugno a pagare l’imu agricola, la nuova imposta sui terreni agricoli dalla quale sono esenti solo i comuni classificati come “montani”. E di Imu agricola, tra le altre cose si è parlato nell’ultima seduta di consiglio comunale a San Pietro al Tanagro, poiché il gruppo consiliare “Noi San Pietro” aveva proposto nei giorni precedenti di integrare all’ordine del giorno una proposta di riduzione dell’aliquota dell’Imu agricola del 3 per mille, ossia dal 7,6 al 4,6 per mille. Una proposta illustrata dal capogruppo di “Noi San Pietro”, Giovanni Graziano, secondo il quale si trattava di un importante “segnale per la gente che oggettivamente è in difficoltà”. La proposta deliberativa è stata bocciata con 6 voti contrari poiché si legge nella delibera di consiglio comunale “ la riduzione di entrata non è compensata da analogo provvedimento tendente al mantenimento degli equilibri finanziari”. Secondo quanto si legge sulla delibera  il Sindaco Domenico Quaranta definisce la proposta “ da un punto di vista politico sicuramente condivisibile, tuttavia l’impegno di questa amministrazione, spiega il primo cittadino,  è quello di non istituire l’addizionale comunale IRPEF”. Inoltre Quaranta si è impegnato, comunque,  a verificare in sede di bilancio la possibilità di ridurre il carico IMU.

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