Come migliorare la macchina del Comune. A Padula ecco la proposta del consigliere Rienzo

Il consigliere di opposizione del Comune di Padula, Settimio Rienzo, interviene con delle proposte per la riorganizzazione interna dell’ente. “Il Comune di Padula, così come tanti piccoli Comuni italiani, – scrive Rienzo – si trova a dover rispondere con affanno ai repentini cambiamenti e alle continue trasformazioni della società contemporanea. L’invecchiamento della popolazione, l’impoverimento delle famiglie, la carente mobilità interna, il consumo di suolo, il peggioramento delle condizioni ambientali, la concentrazione dei problemi di convivenza legati alle migrazioni, la contrazione dello spazio pubblico: sono tutte questioni che sindaci e amministratori, ma anche imprese e cittadini, si trovano ad affrontare con sempre maggiore urgenza e minori risorse economiche. In questa direzione da qualche tempo si va affermando, in Italia ed in Europa, il concetto di città o comunità intelligente (smart city o smart community) come possibile paradigma risolutivo”. Il nostro Comune di Padula negli ultimi anni ha progressivamente perso unità lavorative, passando dalle 45 dell’anno 2002 alle 31 nel mese di Luglio 2015. Dal 1 Agosto 2015 il totale scenderà ulteriormente a 30 unità, e così dal 2002 presso il Comune di Padula avranno cessato dal servizio per quiescenza ben 15 lavoratori a tempo indeterminato. “Con la delibera del 23 ottobre 2014 (“Rideterminazione della dotazione organica”) la Giunta Comunale ha approvato la rideterminazione alla dotazione organica vigente ed il piano delle assunzioni per il triennio 2015/2017 che prevede tre figure professionali per l’Area Amministrativa, una per l’Area Tecnica e una per l’Area Vigilanza”.
Rienzo poi aggiunge. “I Comuni, come ribadisce la legge, hanno l’obbligo di determinare le dotazioni organiche perseguendo la massima efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa, la razionalizzazione dei costi, la ottimizzazione delle risorse umane e la coordinata attuazione dei processi di mobilità e di reclutamento del personale. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati dal blocco totale delle assunzioni per tutte le amministrazioni pubbliche e l’utilizzazione dell’istituto della mobilità è diventata uno degli strumenti di organizzazione del lavoro pubblico più importanti. Infatti, la Legge Del Rio sulla riorganizzazione delle Province ha confermato questa consolidata prassi nella PA. La situazione organizzativa dell’Ente è, pertanto, complessa e le risorse umane attuali, senza un’adeguata riorganizzazione interna, non riusciranno a lavorare in una condizione ottimale”.
Quindi la proposta “Per il rilancio dello sviluppo e dell’economia di Padula, per dare spazio alla capacità dei cittadini, dei lavoratori e delle imprese di innovare, è necessario un miglioramento della qualità dei servizi pubblici e per fare ciò serve un’azione politica decisa e convinta. Obbligo di tutti i consiglieri comunali è quello di attivarsi per migliorare questa situazione, che da un lato dipende da fattori esterni, ma che da un altro dipende completamente da fattori endogeni. I vantaggi delle nuove tecnologie per la pubblica amministrazione: lo sviluppo normativo degli ultimi anni sull’utilizzo delle nuove tecnologie ha confermato quanto sia importante sostenere l’innovazione nella PA . Si tratta di una leva di concreto miglioramento ed ammodernamento amministrativo, volta a semplificare e rendere trasparenti le procedure, modificare le organizzazioni, cambiare i comportamenti dentro e fuori le Amministrazioni stesse. La rilevanza di internet come risorsa per i Comuni non risiede soltanto nella sua capacità di diffusione a livello globale e di connessione in tempo reale. La rete, infatti, può rivoluzionare anche il modo di operare, di pianificare, di lavorare, non solo del singolo soggetto ma anche delle organizzazioni, favorendo il sorgere di una nuova identità e di un nuovo modo di concepire i rapporti con gli interlocutori, all’interno di un nuovo ambiente. L’innovazione tecnologica comporta per i Comuni alcuni vantaggi essenziali, che possono essere cosi sintetizzati: Ottimizzazione delle procedure operative interne agli uffici e riduzione dei costi di gestione; o Maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi ai cittadini; Partecipazione e collaborazione dei cittadini alle scelte di governo; Il supporto tecnologico consente di ridurre drasticamente i tempi necessari allo svolgimento delle pratiche amministrative, rende più semplice e più veloce lo scambio di dati e informazioni tra i diversi uffici della Pubblica Amministrazione e, in generale, migliora l’organizzazione del lavoro. Le nuove tecnologie e, in particolare, le reti telematiche consentono un abbattimento notevole dei costi di gestione relativi alla comunicazione e al coordinamento tra i vari enti, e tra i diversi uffici di uno stesso ente, e alla gestione e al reperimento dei dati e delle informazioni. Infine, grazie alle nuove tecnologie un Comune può avere: – la possibilità di dialogare in maniera diretta e personalizzata con i cittadini, di fornire loro risposte più veloci e mirate; – la capacità di implementare politiche pubbliche che sostengano forme di progettazione partecipata. Per sfruttare al massimo i vantaggi delle nuove tecnologie va implementato un programma serio di formazione e di alfabetizzazione digitale dei dipendenti. Al fine di accrescere la propensione complessiva al cambiamento e all’innovazione della PA è essenziale sviluppare in modo estensivo le conoscenze digitali di tutti i dipendenti pubblici. Oltre a una diffusa presenza di competenze digitali di base, si deve diffondere una visione comune sui temi della cittadinanza digitale, dell’eGovernment e dell’Open government. La capacità di gestire il cambiamento e l’innovazione nella PA dipende da quanto e come la classe dirigente pubblica è in grado di programmare e gestire le strategie digitali. Si devono sviluppare l’e-leadership e le competenze digitali nella dirigenza pubblica per accrescere il livello di cultura manageriale e digitale di chi è chiamato quotidianamente a prendere decisioni e a garantire il massimo livello di servizio in termini di qualità e innovazione. Serve anche una maggiore efficienza ed efficacia nell’erogazione dei servizi che dipende dalle competenze verticali e specialistiche dei responsabili di funzioni e servizi digitali. Si tratta di competenze ad alto contenuto tecnologico, con un elevato tasso di cambiamento, legate al presidio di funzioni vitali, come la sicurezza delle reti e dei data center, o a processi critici, come l’e-procurement o gli open data, per i quali è fondamentale prevedere forme di apprendimento continuo sullo stato dell’arte delle tecnologie ICT”.
Rienzo individua un altro campo. Quello delle Funzioni Associate tra i Comuni. “Il Comune di Padula ha aderito alle Convezioni per la gestione associata di cinque funzioni fondamentali attraverso la Comunità Montana Vallo di Diano ed una attraverso il Piano di Zona, approvando le relative delibere in Consiglio Comunale. Le funzioni sono: o Pianificazione urbanistica ed edilizia o Catasto o Protezione Civile o Statistica o VAS o Servizi sociali (Piano di Zona) Ha anche aderito al Protocollo di Intesa istituzionale sulle Aree Interne che all’art.3 stabilisce “…mediante l’esercizio attivo di tali compiti e funzioni, il Partenariato Istituzionale verificherà l’opportunità di costruire l’Unione dei Comuni Montani della Città Vallo di Diano e comunque di sperimentare anche forme più evolute in conformità con l’evoluzione della legge 56/2014 diverse di associazione, così come previsto nella L.14/2014”. Lo scopo perseguito con la gestione associata è quello di migliorare l’organizzazione degli Enti interessati, al fine di fornire servizi più adeguati ai cittadini e alle imprese, nell’osservanza dei principi di economicità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. Spetta quindi agli Enti predisporre un modello organizzativo che non si riveli elusivo degli intenti di riduzione della spesa, non essendo sufficiente che il nuovo modello non preveda costi superiori alla fase precedente nella quale ciascuna funzione veniva svolta dal singolo Comune. L’esercizio associato delle funzioni fondamentali ha evidenti ricadute sull’organizzazione della gestione delle risorse umane dei singoli Comuni conferenti e sulla gestione dei rapporti di lavoro dei dipendenti. Nell’ambito della l. 56/2014 si rinvengono disposizioni indirizzate a valorizzare l’Unione quale proiezione organizzativa dei comuni aderenti, per garantire una stretta compenetrazione nell’esercizio delle competenze e conseguire risparmi di spesa. L’art. 1 comma 114 prevede, in caso di trasferimento di personale dal comune all’unione, il parallelo trasferimento a quest’ultima delle risorse già quantificate sulla base degli accordi decentrati e destinate nel precedente anno dal comune a finanziare istituti contrattuali collettivi ulteriori rispetto al trattamento economico fondamentale. Anche il comma 5 dell’art. 32 del TUEL prevede che la spesa sostenuta per il personale dell’Unione non può comportare, in sede di prima applicazione, il superamento della somma delle spese di personale sostenute precedentemente dai singoli comuni partecipanti, mentre, a regime, attraverso specifiche misure di razionalizzazione organizzativa e una rigorosa programmazione dei fabbisogni, devono essere assicurati progressivi risparmi di spesa. Quindi, l’esercizio unificato della funzione implica che sia ripensata ed organizzata ciascuna attività, cosicché ciascun compito che caratterizza la funzione sia considerato in modo unitario e non quale sommatoria di più attività simili. La convenzione predisposta ( o l’atto costitutivo dell’Unione) per la gestione associata dei servizi deve prevedere le modalità di nomina del responsabile dei servizi associati e ciascun Ente deve adeguare il proprio Regolamento degli uffici e dei servizi per poter procedere allo svolgimento associato delle funzioni. Infatti, per associare una determinata funzione/servizio è necessario costituire un “ufficio comune” (ex art. 30, co.4 TUEL). In questo caso, il personale comunale coinvolto viene distaccato ai soli fini della gestione e per la durata della convenzione al servizio associato. Il distacco funzionale non modifica lo stato giuridico ed economico del dipendente presso il comune di appartenenza, sul quale continua ad incombere l’obbligo retributivo (fisso ed accessorio) e contributivo. Il dipendente distaccato continua a mantenere il rapporto organico col suo Comune di appartenenza, mentre il rapporto funzionale diventa di competenza del Servizio associato. Per costruire una città intelligente al passo con i tempi, il nostro Comune dovrà obbligatoriamente affrontare con serietà e dedizione la sfida di una efficace riorganizzazione interna, senza aspettare che una norma ( ne abbiamo già tante inapplicate!!) possa sostituirsi al potere della volontà politica. Sono convinto che tutti i consiglieri abbiano a cuore la situazione organizzativa dell’Ente, e che grazie al senso di responsabilità ci sia in tutti noi la volontà di consegnare un Comune migliore ai futuri amministratori”.