Ergon, 34 lavoratori a rischio licenziamento: dai sindacati ipotesi contratti part-time. Risposta il 31 Luglio

Trasformare contratti di lavoro a tempo pieno in part-time: questa l’ipotesi messa sul tavolo della trattativa per scongiurare il licenziamento di 34 lavoratori della Ergon, società di gestione del ciclo dei rifiuti nel Vallo di Diano. E’ quanto emerge da un articolo pubblicato oggi sul quotidiano “Il Mattino” a firma di Clemente Ultimo, secondo il quale la risposta dell’azienda è attesa per il prossimo 31 luglio, quando Ergon e sindacati si ritroveranno al tavolo. Intanto però i ritardi nei pagamenti da parte delle amministrazioni comunali si riflettono nel pagamento degli stipendi, con arretrati che vanno dai quattro ai dodici mesi. Mentre sul capo di 34 lavoratori pende la decisione di avviare la procedura di licenziamento collettivo, comunicata dai liquidatori della società ai sindacati lo scorso 6 maggio. Nella stessa nota  si indicano i motivi che hanno portato alla necessità di tagliare un terzo circa dei novanta lavoratori in forza alla Ergon: “Graduale riduzione delle commesse con conseguente passaggio di cantiere ad altre aziende; riorganizzazione dei servizi e contestuale contenimento dei costi imposti dai singoli committenti; riduzione dei consumi e quindi dei volumi di rifiuti da trattare con conseguente riduzione dei ricavi; esubero ormai strutturale del personale con mansioni impiegatizie”.  E pensare che la Ergon, di fatto braccio operativo del Consorzio Salerno 3, gestisce un servizio indispensabile, ovvero raccolta e trattamento dei rifiuti urbani. Difficile immaginare che, d’improvviso, i suoi servizi diventino superflui. “Il dato essenziale di questa vicenda –rileva Angelo De Angelis, segretario generale della Cgil Fp- è che in un sol colpo si rischia di mettere a rischio le aspettative dei lavoratori e quelle dei cittadini, gli stipendi ed un servizio essenziale come quello dello smaltimento dei rifiuti”. Il nodo cruciale, che nessuno finora è riuscito a sciogliere, è quello dell’incompleta attuazione della provincializzazione del ciclo dei rifiuti. A fronte di una legge regionale che prevede il passaggio di competenze per il ciclo rifiuti in capo alla Provincia, c’è da registrare la mancata attuazione di tutte le misure necessarie a rendere questo trasferimento realmente operativo. Costituita la società provinciale EcoAmbiente non sono stati disegnati gli Ato, gli ambiti territoriali ottimali in cui suddividere operativamente il territorio, ed i Consorzi di Bacino, pur in liquidazione, hanno di fatto continuato ad operare come prima.  “Il caso della Ergon -dice Erasmo Venosi, esponente della Cgil Fp- per certi versi è esemplare: ci sono comuni che escono dal Consorzio Sa3 e si affidano a bandi pubblici per la gestione del servizio e in molti casi si arriva al paradosso che i lavoratori della Ergon diventano superflui, ma le ditte che subentrano ne assumono altri. Invece di assorbire, come previsto dalla legge, i lavoratori già impegnati nel ciclo rifiuti, se ne immettono di nuovi nel comparto”.

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