Sversano abusivamente liquidi sospetti nelle fognature di San Pietro. Il fiume a Sant’Arsenio diventa nero e nauseabondo
Nella serata di ieri un uomo di Sant’Arsenio transita, in bici, sul ponticello della strada che fa da confine tra Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro, alle spalle dello stadio e sente un odore acre arrivare dal fiume. Si ferma e controlla. Da una fogna laterale ecco l’amara sorpresa: un fiume nero scende dalla bocca del tubo e va a finire nel fiumiciattolo. Allora vengono allertati i carabinieri e i vigili del fuoco. Sul posto arriva l’Aliquota Radiomobile guidata dal maresciallo Mario Gentile. I militari cominciano a effettuare i primi accertamenti. L’odore è nauseabondo, il fiume nero continua a scendere: è un misto di olio e liquidi di chiara natura inquinante. L’acqua del canale diventa ben presto scura, oliosa. Nel frattempo arrivano anche i vigili del fuoco del Distaccamento di Sala Consilina con il comandante Luigi Morello. Mentre i militari continuano a cercare l’origine di quanto sta avvenendo, con il supporto dei tecnici comunali di Sant’Arsenio e San Pietro al Tanagro (e poi anche di Polla) e con la presenza degli amministratori dei primi due paesi, i vigili del fuoco recuperano parte del liquido dal fiume e lo conservano per possibili futuri esami. Il fiume nero scende per ore con un possibile, possibilissimo, danno ambientale. I carabinieri – tre le pattuglie interessate – continuano le ricerche e con la collaborazione dei militari della stazione di Polla (alla presenza del maresciallo Giovanni Cunsolo) si trova l’origine di quanto sta avvenendo. A qualche centinaia di metri in linea d’aria c’è il depuratore di San Pietro al Tanagro. Qualcosa non va. Un recinzione laterale è piegata. I carabinieri impiegano poco per capire cosa possa essere avvenuta. L’erba del terreno che costeggia il depuratore è schiacciata, la recinzione piegata. Qualcuno ha sversato qualcosa nel depuratore. Carabinieri, tecnici comunali e poi vigili del fuoco entrano nell’area, il liquidi nero è presente in una delle vasche. E ci sono tracce tutto intorno. Scattano quindi gli accertamenti e le indagini. Nel frattempo il danno ambientale sembra essere consistente, con il liquido che per ore è uscito dal tubo ed è entrato nel piccolo fiume che termina poi la sua corsa nel Tanagro. Un possibile disastro ambientale sulla quale le forze dell’ordine si sono messi subito all’opera per far luce.