Museo Civico Etnoantropologico di Montesano. Lorenzo Peluso racconterà l’evoluzione del Vallo di Diano,tra sogno industriale e antica vocazione agricola

Sabato 25 luglio con inizio alle ore 20:00, al Museo Civico Etnoantropologico ubicato alla via Roma, nell’ambito dell’estate montesanese, promossa dall’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Donato Fiore Volentini e coordinata dalla Pro Loco Montesano Terme, il giornalista Lorenzo Peluso su invito del direttore del Museo Civico Giuseppe Aromando, discuterà con i presenti sull’evoluzione del Vallo di Diano, tra sogno industriale e antica vocazione agricola. La discussione affonda le radici nel lavoro editoriale dello stesso Peluso: “Profumo e polvere di terra”, che è un omaggio alla naturale inclinazione agricola di questo territorio valligiano, continuamente stravolta dalle logiche del profitto e da una industrializzazione, che non si è rivelata foriera di innovazione e sviluppo. L’occasione offrirà l’opportunità di discorrere e dialogare sulle inevitabili proposte connesse al comparto agricolo, che da anni, per il Vallo di Diano, non rappresenta più il cuore del sistema economico e sociale della valle. Eppure, molteplici sono le opportunità, che il comparto agro alimentare offre alle giovani generazioni sia nella media e piccola impresa sia nell’agricoltura biologica o comunque controllata e di qualità. «Fra qualche anno nessuno si ricorderà più dell’origine geofisica del Vallo di Diano, che la laboriosa e paziente iniziativa dei Romani prima e delle popolazioni locali poi, nei secoli hanno portato avanti fino a farne una fertile valle. Nessuno lo potrà ricordare perché le dinamiche evolutive di questo territorio, attraversato da una delle arterie viarie strategiche quale l’Autostrada del Sole, nell’ultimo ventennio, con forza, sta tentando di scrollarsi di dorso l’appellativo di Valle agricola. Lo scenario è ormai quello di un’area fortemente urbanizzata dove lo spazio, una volta  destinato alle coltivazioni di cereali e granaglie, orti e frutteti, lino e canapa e all’allevamento, è oggi, occupato da manufatti in cemento, monumento all’imperante e discutibile industrializzazione».

Tale incontro è stato promosso dalla direzione, che su invito della Pro Loco locale, apre gli spazi museali a momenti di cultura connessi con la programmazione dell’istituto culturale e con quanto in esso contenuto. Questo secondo appuntamento, che segue l’happy hour al Museo e precede quello del 29 luglio su “Magia, fatture e pozioni nella Lucania antica”, l’istituto museale vuole contribuire a far conoscere la storia del territorio in riferimento alla cosiddetta “civiltà contadina”, oggi, non più praticata con gli strumenti arcaici di un tempo.

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