La Cipolla di San Pietro al Tanagro da 10 e lode. Quest’anno la decima edizione della Sagra

Tra gli eventi estivi più apprezzati del Vallo di Diano, la Sagra della Cipolla festeggia quest’anno il suo decimo compleanno, dopo che, nel 2006, fu per la prima volta ideata ed organizzata dalla Pro Loco San Pietro al Tanagro. L’idea di rivalutare quella cipolla che da almeno 170 anni faceva associare il paese di San Pietro a questo ortaggio (dopo che ne fu autorizzata la vendita alla Fiera di Santa Maria a cavallo di Ferragosto direttamente con un decreto del re) non si limitò alla mera organizzazione di una sagra fine a se stessa ma sin da subito fu strutturato un vero e proprio progetto di valorizzazione. Fu così che iniziò il coinvolgimento degli agricoltori più anziani per incentivarli alla coltivazione delle piantine di cipolla di cui la Pro Loco iniziò a curare la vendita durante la Fiera di San Giuseppe in primavera. La produzione dell’ortaggio così ottenuta dai contadini sanpetresi ai primi di agosto viene quindi comprata dalla stessa Pro Loco per preparare le pietanze della Sagra ogni 14 e 15 agosto da dieci anni a questa parte. L’affiancamento voluto dalla Pro Loco del Centro di Ricerca in Agricoltura di Pontecagnano per la selezione dell’ecotipo e per l’analisi delle proprietà organolettiche, disintossicanti e tintorie ha conferito inoltre anche un carattere scientifico al progetto di rivalutazione della cipolla sanpetrese.

La X edizione della Sagra della Cipolla si è trasformata in una vera e propria festa grazie ad un lungo percorso di eventi, attività e ricerche che hanno scandito dall’inizio dell’anno la vita di San Pietro al Tanagro. La stessa sagra che si terrà durante le due serate del 14 e 15 agosto avrà quest’anno un carattere speciale soprattutto in chiave gastronomica. L’apprezzato chef della Locanda Severino, stella Michelin, darà infatti al primo piatto un carattere di eccezionalità di gusto. E non mancheranno raffinati sapori anche negli altri piatti: la composta di cipolla sul caciocavallo arrostito o il gelato “di pane” impreziosito dalla marmellata di cipolla arricchiranno ulteriormente il menù tradizionale in cui gli anelletti di cipolla con panatura di granturco o le “patane e cepodde arraanate” rendono peculiare già da anni il menu di questa caratteristica sagra.

L’importanza del lavoro svolto dalla Pro Loco in tanti anni traspare inoltre anche dall’attenzione mostrata sempre più verso questo ortaggio dall’Istituto Alberghiero di Sant’Arsenio, i cui risultati di ricerca saranno presentati nel corso delle due serate all’interno di uno stand espositivo.cipolla

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