Caporalato in Provincia di Salerno. Maxi operazione dei Carabinieri

I Carabinieri del Comando Provinciale di Salerno hanno effettuato, dal 19 agosto ad oggi, una serie significativa di servizi coordinati di controllo del territorio, finalizzati al contrasto del fenomeno del caporalato e del lavoro sommerso, in stretta sinergia operativa con i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Salerno, monitorando diverse aziende agricole e di allevamento, collocate prevalentemente nella Piana del Sele e nell’agro nocerino-sarnese. I controlli, che hanno visto impegnati per tutto il periodo indicato circa 200 militari del Reparto Territoriale di Nocera Inferiore, delle Compagnie di Battipaglia, Eboli, Mercato San Severino, Agropoli e Vallo della Lucania, oltre a personale specializzato del NIL, sono stati mirati a monitorare le condizioni di impiego dei lavoratori stagionali, prevalentemente stranieri provenienti dall’area balcanica e dal Maghreb, impegnati nella raccolta dei prodotti agricoli presso diverse aziende oggetto di verifica, per verificare regolarità di assunzione, documentazione previdenziale e eventuali fenomeni di “caporalato”, per lo più da parte di connazionali.

Al termine delle attività, protrattesi incessantemente e a tappeto su tutta l’area sensibile al fenomeno, sono stati riscontrate e perseguite significative situazioni afferenti al reato in argomento:

– il 19 agosto 2015, a Montecorvino Pugliano (SA), i Carabinieri della locale stazione hanno intercettato e sottoposto a controllo un’autovettura condotta da E.F.D. (cl.78, di nazionalità marocchina, domiciliato a Eboli, irregolare sul territorio nazionale), con a bordo 8 extracomunitari, tutti di etnia marocchina e irregolari. Gli immediati riscontri investigativi permettevano infatti di appurare che gli stranieri erano stati reclutati dall’uomo per essere impiegati nella raccolta del pomodoro in diverse aziende agricole della Piana del Sele. Dalle attività di riscontro è chiaramente emerso che, a fronte di un compenso pattuito per ogni lavoratore pari a dieci euro per ogni cassone da duecento chilogrammi raccolto (ricevuto dall’azienda utilizzatrice), il caporale avrebbe corrisposto la paga di sei euro ai lavoratori intermediati ed impiegati in orario di lavoro fissato dalle ore 5,00 alle ore 13,00. A tutti gli stranieri è stato notificato decreto di espulsione dal territorio nazionale emesso dal Prefetto di Salerno. Pertanto, al termine degli accertamenti, E.F.D. è stato deferito in stato di libertà, ritenuto responsabile di aver esercitato l’attività di intermediazione di manodopera non autorizzata e non autorizzabile (c.d. caporalato);

– il 22 agosto 2015, a Mercato San Severino (SA), località San Vincenzo, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile dell’omonima Compagnia hanno intercettato un furgone, condotto da S.G. (cl.1991, di Sarno) con a bordo 12 braccianti di origine romena residenti a Bracigliano (SA), diretti in diverse aziende agricole della Piana del Sele per eseguire la raccolta dei pomodori. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che i braccianti erano regolarmente assunti da aziende agricole di Battipaglia. Pertanto, a carico del conducente e del proprietario del mezzo sono state elevate diverse contravvenzioni al Codice della Strada, per un importo complessivo di 1.400 euro, in quanto l’automezzo, che è stato sottoposto a fermo amministrativo, non risultava destinato al noleggio con conducente ed a bordo vi erano passeggeri oltre il numero consentito;

– il 22 agosto 2015, a Santa Cecilia di Eboli (SA), i Carabinieri della locale Stazione coadiuvati da personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Salerno, hanno ispezionato 3 vaste aziende agricole insistenti rispettivamente in località Cioffi e in località Santa Cecilia. In due di queste, i Carabinieri hanno riscontrato diverse violazioni penali in materia di vigilanza sanitaria da parte dell’amministratore unico (D.G.G., cl.1959, di Eboli), deferito in stato di libertà per non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria i lavoratori occupati, ed al quale sono state altresì elevate ammende per un totale di 2.500 euro. Presso la terza azienda invece, i Carabinieri hanno sorpreso diversi operari intenti a realizzare una serra in campo aperto, rilevando la presenza di 5 lavoratori su 11 non regolarmente assunti. Pertanto, a carico dell’amministratore dell’azienda (F.R., cl.1966 di Battipaglia) è stata applicata la sospensione dei lavori per il superamento del 20% di lavoratori impiegati “in nero” rispetto al complessivo di manodopera ed elevate 11 sanzioni amministrative per un importo di circa 25.000 euro;

– il 22.08.2015, a Sarno (SA), i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile del Reparto Territoriale di Nocera Inferire, congiuntamente a militari della locale Stazione hanno deferito in stato di libertà O.A. (cl.1967 di Pagani, imprenditore, titolare di un’agenzia per il lavoro interinale) e F.A. (cl.1961, di San Marzano sul Sarno, imprenditrice, titolare di un’industria conserviera di Poggiomarino), ritenuti responsabili della violazione degli artt. 603 bis c.p., 12 e 22 D.Lgs. 286/1998, per aver reclutato 7 lavoratrici straniere (3 di etnia marocchina di cui una priva di permesso di soggiorno, 3 rumene e 1 ucraina), organizzandone l’attività lavorativa caratterizzata dallo sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno e di necessità delle predette, con la sistematica violazione della normativa sull’orario di lavoro e sulla retribuzione, risultando quest’ultima difforme rispetto ai CCNL e sproporzionata rispetto alla quantità di lavoro prestato. Nell’ambito del controllo, inoltre, i Carabinieri hanno accertato che altre due persone (D.P.F., cl.1965, e C.E., cl.1964, entrambi di Pagani) hanno avuto parte attiva nel reclutamento delle lavoratrici, in particolare uno dei due avrebbe svolto attività di intermediazione per l’assunzione fittizia delle donne, procurando un ingiusto profitto pari all’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS. Nel medesimo contesto, gli operanti hanno sottoposto a sequestro un furgone, utilizzato da uno degli indagati per il trasporto delle citate lavoratrici da Sarno al luogo di lavoro;

– il 27 agosto 2015, a Santa Cecilia di Eboli (SA), personale della locale Stazione Carabinieri congiuntamente ai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Napoli hanno ispezionato 7 aziende agricole della Piana del Sele verificando diverse e significative violazioni penali in materia di occupazione dei lavoratori, nello specifico i titolari sono stati deferiti in stato di libertà poiché ritenuti responsabili:

. G.D.A. (cl.1964, di Sant’Antonio Abate), per utilizzo di manodopera clandestina e per non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria i 5 lavoratori occupati;

. N.P. (cl.1962, di Eboli), per non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria i 4 lavoratori occupati;

. G.P. (cl.1975, di Eboli), per non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria i 3 lavoratori occupati;

. E.R. (cl.1968, Castellammare di Stabia), per non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria i 2 lavoratori occupati;

. A.E. (cl.1961, di Castellammare di Stabia), per non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria i 13 lavoratori occupati;

. C.N. (cl.1957, di Scafati), per non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria i 2 lavoratori occupati;

. P.F. (cl.1971, di Eboli), per non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria i 15 lavoratori occupati.

Nel corso servizio, nei terreni di un’azienda agricola sottoposta a controllo è stato identificato un cittadino di etnia albanese, domiciliato a Sant’Antonio Abate, sprovvisto di documenti, il quale a seguito di accertamenti risultava irregolare sul territorio nazionale e, pertanto, avviato per l’espulsione dal territorio nazionale;

– il 27.08.2015, a Casal Velino (SA), i Carabinieri della Stazione di Acquavella, unitamente a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro Carabinieri di Salerno, hanno effettuato l’accesso presso due hotel del luogo, dove hanno accertato la presenza complessiva di 3 dipendenti non regolarmente assunti, elevando sanzioni amministrative ai titolari degli esercizi (L.V., cl.1956, di Vallo della Lucania e B.A., cl.1963, di Casal Velino) per circa 15.000 euro, deferiti in stato di libertà per reati afferenti il mancato rispetto della normativa sulla sicurezza sul luogo di lavoro.

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