La Provincia “invia” i rifiuti a Polla all’insaputa dei Comuni. Dubbi, polemica e proteste

Il presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, ha emesso, un’ordinanza per il trasporto dei rifiuti dallo Stir di Battipaglia all’area di stoccaggio di Polla. Sul documento dell’ente provinciale si legge, infatti, che “in seguito della sentenza del Consiglio di Stato non è più consentito inviare per lo smaltimento  il rifiuto biostabilizzato fuori regione e considerato che  i capannoni adibiti a tale rifiuto a Battipaglia sono saturi si è deciso, su richiesta di Ecoambiente, di trasferire  gli stessi a Polla”. In seguito ai controlli dell’Asl e dell’Arpac (e di alcuni lavori eseguiti affinché tutto sia idoneo) per la verifica dei capannoni nell’area Pip di Polla e dopo il nulla osta del presidente del Consorzio Bacino Sa3 che gestisce l’impianto , la Provincia  ha ordinato che dal primo settembre potesse avvenire il trasferimento. “L’ente ordina – si legge ancora nel documento – l’esercizio speciale, da subito fino all’attivazione di un nuovo servizio di gestione (in base a un bando in essere – ndr) e comunque non oltre il 2 novembre dell’impianto di Polla in località Sant’Antuono e gestito dal Consorzio di Bacino Sa3, per lo stoccaggio temporaneo del rifiuto biostabilizzato”. Inoltre la Provincia elenca anche una serie di procedure da eseguire sia sul luogo dove conservare il rifiuto sia sul modo di farlo: “Occorrerà provvedere a periodiche disinfestazioni e derattizzazioni, mantenere sempre chiuse le serrande e garantire il costante funzionamento di deodorizzazione”. Una decisione, quella della Provincia, che però non ha convinto il Comune di Polla. Il sindaco Rocco Giuliano ha scritto al presidente manifestando il proprio dissenso in quanto non avvertito della procedura (avviata da alcuni mesi) e in quanto non sono stati allertati i tecnici comunali. “Si tratta di uno sgarbo istituzionale e nell’ordinanza non ci sono elementi sui camion che verranno a Polla e sulle operazioni di sgombero. Sono preoccupato per i miei cittadini e chiedo un tavolo tecnico sul caso”.

Anche Sergio Annunziata interviene in merito. Soprattutto sottolineando che una sua precedente denuncia è stata inascoltata. “E’ una notizia che già circa sei mesi fa circolava e denunciai ma fu smentita dai tanti “attori” che oggi ne sono i firmatari e ne autorizzano trasferimento nell’assoluto non coinvolgimento del territorio. Tranne i soliti noti. Facile prevedere tale provvedimento, già da allora, e quindi nessuna meraviglia, in quanto con lo Stir bloccato e sempre più pieno e con nessuna azione di smaltimento recupero.  Leggo poi di frazione di rifiuto di “ecoballe” “biostabilizzato” ma che necessitano però di serrande chiuse e continue disinfestazioni mi preoccupo. Da sempre ho partecipato nel ciclo dei rifiuti in modo attivo, senza pregiudizi ideologici e assumendomi responsabilità in prima persona oltre che attivare battaglie a tutela del nostro territorio, ma quando leggo simili autorizzazioni e atti resto basito e sempre più mi rendo conto che tutto è cambiato nulla è cambiato. Spero in una presa di coscienza del territorio valdianese di quello che ulteriormente ci capita con questa nuova penalizzazione , dovuta a inefficienza sui rifiuti di altri territorio e incapacità gestionale dei soliti noti che oggi, in pieno e solitario arbitrio senza coinvolgere il comprensorio, la scaricano sul Vallo di Diano che in ambito rifiuti ha saputo dar risposte concrete . Auspico e spero che si giunga a soluzione condivisa, e non assordante silenzio istituzionale, verso tale trasferimento, e non che cada nel dimenticatoio subendo passivamente l’ennesimo ‘uso’ della nostra terra e, cosi come per le varie ultime vicende ambientali, vedi ad esempio il sito stoccaggio idrocarburi a Polla. Auspico ci sia azione che tuteli concretamente e vieti tali insediamenti”.

Occorre aggiungere a questo quadro le proteste di altri politici del territorio, dal consigliere di opposizione di Pertosa, Vito Panzella, alla lista “Noi con Salvini Vallo di Diano”.

E soprattutto bisogna aggiungere che la stessa area dove verranno depositati i rifiuti dello Stir di Battipaglia tra gennaio e febbraio scorso è stata sottoposta a indagine proprio per alcune mancanze nell’impianto e con la Forestale che ha iscritto nel registro degli indagato l’allora custode giudiziario Giovanni Siano. Nell’ordinanza la provincia scrive di lavori eseguiti e di un secondo controllo dell’Arpac, occorrerebbe quindi capire quali siano i lavori eseguiti e se in pochi mesi le mancanze ai vari sistemi di areazione siano stati posti in essere così da garantire capannoni adatti a stoccare questi rifiuti.

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