Inquinamento ad alta quota.La scoperta di Green Peace e di Giuseppe Ungherese di San Pietro al Tanagro

ungherrese 3“Tracce di inquinamento industriale ed urbano trovate fin sull’Himalaya”. Una scoperta che ha  risonanza internazionale e che è stata resa possibile anche grazie a Green Peace Italia, il cui responsabile della campagna inquinamento è un giovane professionista del Vallo di Diano, precisamente di San Pietro al Tanagro. Stiamo parlando di Giuseppe Ungherese. Ancora una volta un giovane professionista valdianese “porta in alto” il nostro territorio. E questa volta la scoperta fatta è davvero straordinaria ma allo stesso tempo preoccupante per le sorti del nostro Pianeta. Secondo il  rapporto di Greenpeace, “Impronte nella neve” le tracce di inquinamento urbano e industriale hanno raggiunto persino  le cime dell’Himalaya . Otto squadre di Green Peace hanno svolto delle analisi in aree montane di tre continenti  per prelevare acque e neve. E da qui l’inquietante scoperta: anche sulle cime più alte è stata rinvenuta la presenza di Pfc, composti polifluorati e perflorurati impiegati in molti processi industriali per la produzione di beni di consumo, utilizzati proprio da quelle case di abbigliamento che utilizzano la montagna come sfondo nelle loro campagne pubblicitarie.

ungherese 4 “Le concentrazioni maggiori sono state trovate nel lago di Pilato, sui Monti Sibillini, tra Umbria e Marche, ma anche negli Alti Tatra, in Slovacchia, e sulle Alpi, nel parco nazionale svizzero. Quantità più ridotte nella Patagonia cilena, in Cina, in Russia, in Turchia e nei Paesi scandinavi”.

“Abbiamo trovato tracce di PFC nei campioni di neve raccolti in tutte le località oggetto d’indagine», afferma Giuseppe Ungherese, responsabile campagna inquinamento di Greenpeace Italia. «Preoccupa che questi inquinanti pericolosi e persistenti si trovino persino nei luoghi più remoti del pianeta. Dei diciassette composti riscontrati in tutti i campioni di neve analizzati, ben quattro hanno mostrato le concentrazioni maggiori nei campioni di neve raccolti presso il lago di Pilato, tra cui il PFOS (Perfluorottano sulfonato) già soggetto a restrizioni nell’ambito della Convenzione di Stoccolma”.

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