Teggiano, i 90 anni di Carmine Ricciardone: una vita al servizio degli emigranti del Vallo

Compie oggi 90 anni il Cavaliere del Lavoro Carmine Ricciardone, nato a Teggiano il 24 Novembre 1925, la cui storia è esemplare per raccontare un pezzo importante e significativo della storia del territorio valdianese. (IL NOSTRO VIDEO SERVIZIO E’ STATO REALIZZATO CON LA COLLABORAZIONE DEL RICERCATORE FABIO RAGONE, DELL’ASSOCIAZIONE TANOS E DI CINZIA INNELLI, AFFEZIONATISSIMA NIPOTE DEL CAV. CARMINE RICCIARDONE)

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Il periodo è quello che inizia a partire dal 1946, con la II Guerra Mondiale appena finita ed il Vallo di Diano, come tutta l’Italia, rimasto devastato, povero e, soprattutto, isolato. Ciascuno possedeva, al massimo, un terreno da dividere tra i propri figli. Era difficile anche sopravvivere; l’unica speranza erano alcune risorse che arrivavano dall’America, addirittura pacchi di stoffe per vestirsi. In questo contesto pian piano si aprì uno spiraglio che si rivelò determinante per il Vallo di Diano e per la sua rinascita economica: si spalancarono le porte dell’emigrazione verso gli Stati Uniti, il Canada, l’Argentina e l’Australia.

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Fu proprio Carmine Ricciardone, 70 anni fa, ad intuire che quella dei viaggi in un altro Continente poteva essere l’unica opportunità per sottrarre il Vallo di Diano alla fame e riavviare l’economia, nonché lo sviluppo culturale di un popolo che, da isolato, poteva trovare uno sbocco per evolversi. Ma emigrare era anche uno sprone ad imparare un mestiere da poter esercitare oltre oceano. Infatti, condizione imprescindibile per poter ottenere il visto per l’emigrazione da parte del Ministero degli Affari Esteri era conoscere un’arte. Negli anni ’50 Carmine Ricciardone, con decreto del Ministro degli Affari Esteri, fu investito della licenza per accompagnare gli emigranti all’Ambasciata, dove ciascuno veniva esaminato per poter ricevere il visto. Furono tantissimi gli emigranti del Vallo di Diano e Cilentani aiutati in questo difficile processo da Carmine Ricciardone, ed accompagnati poi uno per uno a Napoli, a prendere la nave con una valigia di cartone. Carmine sosteneva con la sua forza d’animo coloro che piangevano mentre il proprio caro si allontanava sventolando un fazzoletto dai finestrini delle navi.

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Ma soprattutto il suo sostegno era anche economico, pagando il biglietto per il viaggio a coloro che non potevano permetterselo, e che hanno sempre restituito quanto ricevuto, ringraziandolo per questo ancora adesso, dopo 70 anni. Gli emigranti valdianesi infatti, arrivati in America, iniziavano a lavorare senza sosta, mettendo da parte denaro sia per inviarlo ai parenti rimasti nel Vallo di Diano, che per essere raggiunti dai loro cari e dalle mogli, spesso sposate per procura. Negli anni Carmine Ricciardone è passato dalla sua 500 familiare, con la quale accompagnava gli emigranti a Napoli, ai pullman e agli autobus, aprendo la sua Agenzia di Viaggi. ed avviando rapporti di collaborazione con le più grandi compagnie quali la Costa, la Grimaldi, la Flotta Lauro, e dal 1966 anche con le compagnie aree, intrattenendo contatti con i più alti dirigenti dell’Alitalia. Un incontro importantissimo della vita di Carmine è stato quello con colui che è diventato suo grande amico ed è stato anche a Teggiano : l’armatore Achille Lauro. Per tutto ciò il 2 giugno 1974 il Presidente della Repubblica Italiana Giovanni Leone lo ha nominato CAVALIERE DEL LAVORO. Dunque auguri al Cavaliere Carmine Ricciardone per i suoi 90 anni, che rappresentano l’occasione per ricordare un pezzo di storia importante del Vallo di Diano forse troppo spesso dimenticato di questi tempi: fatto di tanti sacrifici, ma anche di una rinnovata speranza verso il futuro.

A SEGUIRE UNA NOTA DEL RICERCATORE E DOCENTE DELL’UNIVERSITA’ DI BARCELLONA FABIO RAGONE, CHE DI RECENTE HA INTERVISTATO IL CAVALIERE CARMINE RICCIARDONE PER IL SUO PROGETTO DI RICERCA “TANOS”:

FABIO RAGONE

“Carmine Ricciardone é senza dubbio una delle persone più stimate dai cittadini valdianesi emigrati oltre oceano tra gli anni 50 e 60. Non é stato solo l’agente di emigrazione più conosciuto del nostro territorio. Nel dopoguerra riuscì a creare una fitta rete di contatti istituzionali capace di collegare il Vallo di Diano con Consolati, Ambasciate e i porti di Napoli e Genova. Preparando le pratiche burocratiche necessarie, e assicurando l’imbarco sui grandi transatlantici di compagnie di navigazione come la Linea C e la Italia Line, Carmine ha aiutato a partire centinaia di emigranti desiderosi di riscatto sociale ed economico. Come lui segnalava nel 2013 in un’intervista rilasciata per il progetto Tanos, ancora oggi la miglior ricompensa per il lavoro svolto sono i ringraziamenti e gli attestati di stima ricevuti da chi aveva aiutato a raggiungere le terre americane e australiane. Dove in tanti hanno potuto realizzarsi professionalmente, e offrire un futuro prospero e sereno alle proprie famiglie.

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Alla fine dell’intervista immortalai Carmine Ricciardone in una posa simpatica e rappresentativa: mentre simula il gesto del fazzoletto con cui gli emigranti salutavano i propri cari, con un sentimento intriso di tristezza e speranza”.

Fabio Ragone

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