Il consigliere di De Luca: “Taglieremo i punti nascita sotto i 500 parti all’anno”. Torna a rischio il reparto di Polla?

Torna alla ribalta il tema della possibile chiusura dei punti nascita di alcuni ospedali della provincia di Salerno. Tra quelli a rischio chiusura – come denunciò a marzo la Uil – anche quello di Polla. Il timore nasce dalle parole di Ernico Coscioni, braccio destro sui temi di sanità del governatore Vincenzo De Luca. “Punteremo a eliminare i reparti doppione, quelle strutture gemelle a cinque chilometri di distanza, come i punti nascita al di sotto dei 500 parti all’anno, ad esempio”, ha sottolineato . Interessati dal possibile taglio nel piano di riordino del sistema sanitario regionale – come riporta il Mattino -, ci sarebbero almeno quattro reparti di Ostetricia e Ginecologia. Quasi certi della chiusura quelli di Eboli, Cava de’ Tirreni e Mercato San Severino. Forti dubbi per quelli di Polla, Vallo della Lucania e Sapri, dove si è ancora in attesa di una decisione su come intervenire.

Il piano riprende in sostanza quanto già previsto nel decreto 49 del 2010, che fissava il numero minimo di parti che le strutture devono effettuare per garantire opportuni standard di qualità e sicurezza in 500 all’anno.
. “Denunciamo – scrisse a marzo la Uil – l’ulteriore smacco subito dal Luigi Curto, unica realtà sanitaria di questo vasto territorio, in cui nella bozza di nuovo piano ospedaliero sparisce il punto nascita. La pubblica opinione valdianese deve mobilitarsi indignata per questo ulteriore esproprio che non tiene in nessun conto delle specificità territoriali del Vallo di Diano”. Una denuncia che ricevette diverse risposte, soprattutto di rassicurazioni (anche da Antonio Squillante) vista l’efficienza del Punto nascita di Polla e l’ottima posizione dal punto di vista logistico del nosocomio pollese. Il sindaco Rocco Giuliano difese il reparto. “Un fiore all’occhiello”. E così è ancora, ma occorre comunque tenere alta la guardia.

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