Vallo di Diano, bilancio politico-amministrativo del 2015 da dimenticare. Si spera nel 2016

Il 2015 è stato un anno difficile per politici ed amministratori del Vallo di Diano, con le inevitabili  conseguenze che ovviamente alla fine si ripercuotono sui cittadini. Intanto va sottolineato che nel corso dell’anno dopo il Tribunale si sono persi altri servizi importanti per tutto il territorio, come il Carcere di Sala Consilina, e che gli ultimi mesi dell’anno hanno pericolosamente scandito il crescente stato di difficoltà ed emergenza in cui versa la sanità ed in particolare l’Ospedale di Polla. Di fronte a queste ed altre sfide la politica del Vallo di Diano non è sembrata in grado di difendere il territorio, e spesso anzi nel corso dell’anno ha dato prova di mancanza di unità e di litigiosità. Tanto che forse l’immagine che meglio rappresenta tutto questo è quella del CAOS.

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Esempi eclatanti sono stati i polemici botta e risposta tra Sala Consilina e Sant’Arsenio per la sede del Distretto Sanitario, ma anche la lotta interna agli amministratori del Partito Democratico che ha impedito fino al mese di Dicembre l’elezione del nuovo Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano e della nuova dirigenza degli Enti sovra comunali, tra i quali Consorzio di Bacino SA 3, GAL Vallo di Diano, Consorzio di Bonifica Vallo di Diano- Tanagro e Piano Sociale di Zona. Ma la situazione più umiliante si è vissuta nel corso delle Elezioni Regionali: qui ancora una volta il passato non ha insegnato nulla al Vallo di Diano, che ha presentato ben 9 candidati, riuscendo alla fine ad non eleggerne nemmeno uno. Un capitolo a parte meriterebbe la guerra “dei rifiuti” combattuta a colpi di decreti ingiuntivi e senza esclusione di colpi tra la Ergon e diversi Comuni del Vallo di Diano: a partire da Sala Consilina e Buonabitacolo, passando per Polla, Sassano, Casalbuono, Pertosa, Monte San Giacomo, Atena Lucana, Montesano sulla Marcellana ed Auletta solo per citarne alcuni. Anche in questa vicenda è facile leggere l’incapacità gestionale ed amministrativa –in particolare dal punto di vista “politico”- che ha caratterizzato il settore negli ultimi anni. Difficoltà “di percorso” e nuove divisioni hanno caratterizzato l’azione di alcune compagini amministrative che, nel segno della discontinuità, avevano vinto a mani basse le elezioni comunali del 2014: in modalità differenti “emorragie” nella maggioranza si sono registrate a Buonabitacolo, Teggiano e Sant’Arsenio nel corso del 2015. A dimostrazione del fatto che la “prova sul campo” del fare e dell’amministrare presenta in questo momento storico enorme complessità. L’anno prossimo nel Vallo di Diano si voterà per le amministrative a Padula, Montesano sulla Marcellana e Monte San Giacomo, ed i cittadini assisteranno inevitabilmente al teatrino elettorale fatto di nuovi proclami e promesse, che il tempo metterà impietosamente alla prova. Se dunque nel 2015 c’è stato poco da stare allegri dal punto di vista politico-amministrativo nel Vallo di Diano, l’ultimo scampolo dell’anno ci permette però di guardare al futuro con un minimo di ottimismo.  L’azione politico-amministrativa sovra comunale nel 2016 potrà ricominciare dalle nomine di Tommaso Pellegrino alla presidenza del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano ed Alburni e di Raffaele Accetta alla Comunità Montana Vallo di Diano: ci sono insomma adesso almeno due punti fermi, nei quali anche gli amministratori valdianesi non allineati al Partito Democratico vedono elementi di garanzia, e che lasciano ben sperare per gli sviluppi futuri.

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Una risposta

  1. Roberto De Luca ha detto:

    Mi permetto di intervenire sulla questione elezioni regionali. Erano stati architettati due caravanserragli, uno da il lato, uno dall’altro, con decine di liste al proprio interno. Sarebbe stato compito dei rappresentanti dei due caravanserragli trovare una sintesi. Per ragioni interne il M5S non aveva presentato il proprio candidato locale. Sinistra al Lavoro era presente con un simbolo unico e con un rappresentante del Vallo. Comprendo il dovere di sintesi, in questo contesto, ma un’analisi attenta delle candidature e delle motivazioni che ad esse portavano, avrebbe fatto emergere questo dato. Lontani dagli obblighi di legge e dalle logiche commerciali del momento, questo fatto dovrebbe emergere, non fosse altro che per rispetto di chi ha condotto una campagna elettorale a costo zero. Nelle piazze semideserte. Buon anno nuovo.

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