Un albero morente nella Villa Comunale di Sassano. La denuncia del Codacons: “Si indaghi sulle cause”

Il Codacons Campania, sede del Vallo di Diano, interviene, con un comunicato stampa firmato dal Responsabile della sede Roberto De Luca, sullo stato di salute dell’ ‘“albero della legalità” presente a Sassano.

albero_03Il 18 luglio 2015 avevamo notato, in occasione della visita al Parco di Silla del Procuratore della Repubblica Italiana – ivi insignito del Premio Borsellino, a nemmeno due anni dal trasferimento del Tribunale di Sala Consilina a Lagonegro – un albero in non buona forma, che avevamo denominato “albero della legalità” come simbolo di un momento critico della nostra società. Avevamo azzardato un’ipotesi, in uno scritto purtroppo non diramato alla stampa, sullo stato di salute dell’albero. Ossia, che il materiale residuo dei manufatti preesistenti alla creazione del parco fosse stato interrato e smaltito in loco, anche ai piedi dell’albero stesso. Ma la nostra poteva sembrare solo una mera supposizione. Avremmo fatto bene, tuttavia, a chiedere un’immediata verifica lo scorso anno. Non tanto perché l’anno successivo, ossia il 20 luglio 2016, in quello stesso luogo veniva insignito del Premio Borsellino il Capo della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, dott. Franco Roberti, ma piuttosto per la presenza dell’edificio della Scuola Primaria e dell’Infanzia nei pressi del luogo dove è stato piantato l’albero della legalità.E la novità sta in quanto rilevato di recente nel corso d’acqua Cavarelli, già del tutto privo di vita per via di inquinamenti periodici, tanto che – nel corso degli anni – nello slargo articiale del fiume si è depositata una melma nerastra che andrebbe rimossa con un’opera di bonifica  immediata. Proprio in quel posto si ospitano manifestazioni sulla legalità, sulle quali insigni giornalisti possono liberamente discettare, proponendo descrizioni del nostro operato che non ci appartengono affatto. Restiamo però ai fatti; dalla documentazione fotografica allegata si rileva quanto segue:

 

  1. Spuntoni-01In una prima foto (non recente) si vedono spuntoni di cemento armato messi come base di sostegno (in acqua) delle gabbie di pietre che formano l’argine del Cavarelli nei pressi del plesso della Scuola Primaria e dell’Infanzia.
  2. In una seconda foto recentissima, a varie decine di metri di distanza dal luogo in cui è stata collocata la prima colonna di cemento armato, vi è una traccia inconfondibile di un altro pezzo di colonna di cemento armato in acqua.

 

ferro_02Diventa allora legittimo il sospetto che la ragione per la quale l’albero della legalità stia morendo è che altri pezzi di cemento armato  possano essere sepolti proprio laddove il vegetale dovrebbe spargere le proprie radici. Su questo solo un’indagine mirata potrebbe dire se è vero. Anche perché, se questa non dovesse essere la causa e se, invece, qualche parassita infestante sta devastando la pianta, allora si potrebbe correre ai ripari, salvando gli altri alberi del parco.Ma anche perché, se proprio si è a favore della legalità, si danno concessioni di affissioni di pubblicità (a pagamento!) solo laddove gli striscioni o le onnipresenti “vele” non deturpino la vista di monumenti pubblici o del paesaggio. E perché se proprio si vogliono perseguire fini legalitari, si bonifica un’area dove i bambini giocano e dove si dispensano cibi e bevande. Perché, infine, se si vogliono ospitare i simboli della lotta alla illegalità, allora per prima cosa si verifica che il posto in cui si accomodano gli illustri personaggi non nasconda una potente carica di illegalità che vanificherebbe qualsiasi buon proposito di avvicinamento dei giovani al corretto vivere civile”.

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