Strage di bovini, don Agnello Forte: “Questa persona fa paura, è la banalità del male”. Dibattito su Facebook

“Il male a volte è di una tale banalità che blocca il pensiero”. Lo afferma il parroco di Monte San Giacomo, don Agnello Forte, che interviene con un post sulla sua pagina del social network Facebook sulla strage di bovini avvenuta probabilmente per avvelenamento in località Pegliera. Il post di don Agnello apre un dibattito, nel quale qualcuno afferma che “Su in montagna a Monte San Giacomo è il Far West”.

Amnos Agnus don agnello forte 3

“Non so –scrive don Agnello- chi ha procurato la morte a quella decina di bovini nella località Pegliera. Non riesco nemmeno immaginare il motivo per prendersela con quegli animali. Perché sono selvaggi? Distruggono i terreni coltivati? Rancore per il proprietario? Divertimento? Stupidità? Crudeltà? Credetemi –continua il parroco di Monte San Giacomo- non so darmi una risposta: il male a volte, spesso, è di una banalità che ti blocca il pensiero”.  Don Agnello si domanda se la persona o le persone autori del gesto tornate a casa si siano sentite soddisfatte.  “Bè –sottolinea don Agnello- a me una persona del genere fa paura! Mi fa paura perché non ha limiti: è banalmente stupido e per lui avvelenare, sparare un animale indifeso è normalità.

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Un giorno –prosegue il parroco sangiacomese- in una lite sarà normale uccidere un uomo solo per rabbia e ira. Per questa persona non sono essere viventi, ma sono solo bovini, che si possono eliminare con normalità”.  Don Agnello ricorda che avvelenare un abbeveratoio è un crimine, perché poteva causare danni maggiori. “Voglio confidare nella coscienza di questa persona –conclude- e sperare che comprenda la sua vigliaccheria, che non lo rende per niente un uomo. I veri uomini si comportano diversamente e con responsabilità. Non sono gli animali responsabili dei vari giochi di omertà, di assenza e del menefreghismo dei padroni! Buona notte a questa persona e che la coscienza non gli dia un sonno tranquillo!”.

Un post molto forte quello di don Agnello, che ha aperto un dibattito arricchito da immancabili commenti sul social network Facebook. “Chiamiamo bestie gli animali ma bestie siamo noi esseri umani quando non ragioniamo con responsabilità e soprattutto quando non riusciamo a controllare il nostro istinto ” scrive Pasquale. “Su in montagna a Monte San Giacomo –scrive invece Angelo–  é come il Far-West. Ognuno fa ciò vuole, nessuno delle istituzioni controlla,denuncia o sanziona chi sbaglia (da troppi anni purtroppo). Queste sono le conseguenze!”. Secondo Marta “Non esiste nessuna scusante per un atto così criminale. Ammazzare in questo modo crudele è un reato punibile per legge oltre ad essere un atto crudele ,barbaro ed incivile”. Sulla stessa linea anche Nicoletta, che concorda con don Agnello: “Un cuore che non batte al ritmo dell’Amore non distinguerà un essere umano da un animale, non capirà mai che dove c’e’ vita c’e’ Dio. Ha ucciso Dio ed uccidendo Lui,ha ucciso anche se stesso”.

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