Sversamenti abusivi nel Vallo di Diano. La denuncia di Codacons: “In Regione tre sindaci assenti su quattro”

Nell’audizione del 29 settembre avrebbero dovuto rendere proprie dichiarazioni, al cospetto della III Commissione Speciale (Commissione “terra dei fuochi, bonifiche, ecomafie”), tutti i sindaci dei Comuni del Vallo di Diano menzionati negli atti del processo Chernobyl (San Rufo, Sant’Arsenio, San Pietro al Tanagro, Teggiano). Infatti, la stessa Commissione aveva convocato gli stessi con il seguente ordine del giorno: sversamenti abusivi nel Vallo di Diano. Era presente solo Teggiano.

Il sindaco del Comune di Teggiano – scrive in un comunicato Codacons Vallo di Diano – era presente per ribadire quanto già affermato in altre occasioni; ossia, che nessuno dei terreni menzionati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere nell’ordinanza di sequestro, ricade in territorio di Teggiano. Secondo il primo cittadino di Teggiano, infatti, alcuni terreni, pur essendo compresi nel perimetro del territorio del Comune, costituiscono un’isola, la cui competenza territoriale spetta al Comune di San Rufo.

“Chernobyl” è il nome dell’inchiesta condotta dal Procura di Santa Maria Capua Vetere tra il gennaio del 2006 e il luglio del 2007; i 38 imputati, secondo l’accusa, avrebbero concorso tra loro allo smaltimento illecito di 980.000 tonnellate di rifiuti pericolosi e non pericolosi, procurando per sé un profitto illecito di 50 milioni di euro. Quarantunomila metri quadrati di terreno agricolo furono posti sotto sequestro nel Vallo di Diano. il processo si incardina presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, poi viene trasferito a Salerno. A Salerno la difesa tenta di ottenere un’altra sede per il giudizio, ma non vi riesce. La prima udienza dibattimentale avrebbe dovuto svolgersi il 9 aprile 2014 presso il Tribunale di Salerno. Rinviata una prima volta, per difetto di notifiche, al 17 dicembre 2014, si va di rinvio in rinvio fino all’ottava “prima udienza” che si dovrebbe tenere il 18 gennaio 2017. Da ultimo è stata registrata l’attenzione, da parte del consigliere regionale Michele Cammarano (M5S), sulla vicenda degli sversamenti illeciti dei rifiuti nel Vallo di Diano.

“Un eclatante esempio di lentezza giudiziaria – commenta l’associazione di consumatori -, così come è stato messo in risalto, nel suo intervento in Commissione, dall’intervento dell’avvocato. Matteo Marchetti, che fa parte della Segreteria Nazionale del Codacons.  Marchetti, che segue il processo in aula per la nostra associazione, ha evidenziato anche che, attualmente, dei terreni sequestrati nel 2007 non si sa nulla; ossia se vengono oggi coltivati, in quanto dissequestrati, oppure se gli stessi terreni siano ancora sotto sequestro”. “In caso di permanenza del sequestro e di un utilizzo dei terreni si potrebbero prefigurare – ha dichiarato Marchetti – ulteriori reati. E’ molto importante adesso verificare, attraverso opportuni carotaggi, che cosa è stato sversato in questi terreni agricoli”. Secondo il legale del Codacons, infine, l’assenza dei tre sindaci del Vallo di Diano, pur convocati dalla Commissione, “è un fatto molto grave, in quanto a loro è demandato il controllo del territorio, anche per quanto attiene la salute dei cittadini residenti. Inoltre, è interesse dei Sindaci fare chiarezza sui rifiuti sversati nei terreni del Vallo di Diano”.

Gli stessi Sindaci dei Comuni di San Rufo, San Pietro al Tanagro e Sant’Arsenio, verranno riconvocati d’urgenza a rendere la loro versione dei fatti al cospetto della Commissione speciale “terra dei fuochi, bonifiche, ecomafie”. Noi speriamo che questa seconda volta saranno presenti.

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