Polla, rapina a mano armata nella filiale della Banca del Cilento, Sassano, Vallo di Diano e Lucania

 

Rapina a mano armata nella filiale di Polla della Banca del Cilento, di Sassano e del Vallo di Diano e della Lucania. Da quanto si apprende i banditi, due persone italiane con volto coperto e con accento del nord Italia ( probabilmente utilizzato per non rivelare la provenienza) dopo la chiusura delle 13:30, si sono introdotti all’interno della filiale da una finestra laterale, che probabilmente era stata già precedentemente forzata.

BANCA CILENTO SASSANO RAPINA

Una volta all’interno i banditi hanno minacciato i dipendenti che si trovavano ancora dentro la filiale, e sono riusciti ad impossessarsi di circa 10mila euro, dandosi poi alla fuga.

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Sul posto i Carabinieri della Stazione di Polla guidati dal Maresciallo Giovanni Cunsolo che hanno dato il via alle indagini per risalire ai responsabili. In queste ore gli inquirenti stanno visionando anche le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per risalire all’identità dei ladri.

Un modus operandi molto simile a quello messo in atto dai banditi nel luglio del 2015, quando un malvivente  dopo aver scardinato una finestra sul lato posteriore della Banca del Monte Paschi di Siena ad Atena Lucana con il volto coperto ed armato di pistola si era introdotto nell’Istituto di Credito. Sotto la minaccia dell’arma i dipendenti ancora presenti all’interno, ed impegnati nelle operazioni di chiusura, furono  costretti a consegnare il denaro corrispondente all’incasso della giornata. Il bottino recuperato dal malvivente, che probabilmente era atteso da un complice poco lontano dall’istituto di credito fu di circa 23 mila euro. Questa rapina già lo scorso luglio venne descritta come  l’identica ripetizione di quella messa a segno, il 27 Giugno 2014, presso lo stessa filiale della Banca Monte dei Paschi di Siena di Atena. Anche in quel caso era stata scardinata la stessa finestra, ed a compiere la rapina era stato un malvivente con il volto coperto ed armato, poco dopo l’orario di chiusura. In quel caso il bottino era stato di 30mila euro.

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